Alberto Camerini: Entrevista del 06/11/1999

Publicado el: 06/05/2001 . Última actualización: 04/08/2008


Quella che segue è un'intervista realizzata ad Alberto Camerini dopo un concerto che si è tenuto nel Centro Sociale di Inmensa a Genova. L'idea di realizzare l'intervista è venuta a Riccardo Botta (un collaboratore del centro sociale) proprio la sera stessa. Riccardo mi ha proposto l'idea (che mi ha subito stuzzicato), dopodichè siamo andati a parlare con la simpatica e disponibile compagna di Alberto, constatando che la cosa era fattibile. Qua devo nuovamente ringraziare Riccardo per essere riuscito in poco tempo a reperire un deck stereo e un microfono (nuovo, ancora da scartare). Grande!

Alberto Camerini è un personaggio un po' particolare nella scena italiana, per vari motivi. Nei primi dischi e nelle collaborazioni durante il periodo che va dagli anni '70 al 1980 si è occupato di una musica che si può definire in un certo qual modo impegnata. Negli anni tra il 1981 e il 1986 è passato ad una fase completamente diversa, molto più commerciale, che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Poi per un lungo periodo è sparito dalle scene più visibili, quelle della televisione e dei mass media in generale.
Da qualche anno è tornato in un modo che sinceramente è quasi unico nella scena italiana (per un personaggio che è presente da così tanti anni e che ha avuto un ampio successo in televisione), cioè suonando nei centri sociali. Di questo bisogna dargli sicuramente merito: essere ripartito dalla base con grande umiltà e voglia di esserci.
La prima volta che ho visto Alberto dal vivo, è stato proprio in un centro sociale, allo Zapata, il 20 Aprile del 1996. In effetti questa ultima apparizione è stata molto diversa, sia per il gruppo rinnovato, sia per il look del nostro che è tornato alla colorazione arlecchinesca di qualche anno fa, con l'aggiunta di elementi cyberpunk: tubi, fili, mascherina... Il suono varia da brani punk tirati, a brani reggae e ska, per arrivare ai suoi brani pop "yeeh".

Per completare l'intervista che potete leggere di seguito, avevo pensato di fare ancora qualche domanda da inviare tramite e-mail, cosa che ho fatto, ma la risposta, nonostante i miei numerosi tentativi per sapere anche solo se era troppo impegnato per rispondere ai miei quesiti, non c'è stata...

Ciao, collaboriamo alle riviste telematiche DADAm@g e Musica Estatica. Nell'ultimo numero abbiamo recensito il cd di una tua raccolta, "Rockmanticollection" e ora volevamo approfittare dell'occasione del tuo concerto per farti qualche domanda... Cosa ne pensi di Intenet? Ti colleghi?

Si, mi collego molto spesso. Sono un internauta netdancer... mi piace un casino!

Ti ho fatto questa domanda perchè molto spesso nei tuoi dischi degli anni '80 parlavi di computer e di tecnologie elettroniche.

C'era "Computer capriccio", che era un videogioco che parlava del futuro mischiato con il settecento... Comunque Internet mi piace, ho anche un sito che è http://users.iol.it/arlekino/

Visto che mi hai parlato di "computer capriccio"... Come mai questo brano non è mai presente nelle raccolte?

Mi sembra che nell'ultima raccolta del 1998 sia presente! A me comunque piacerebbe rimixarla.

Riguardo ai brani mp3, cosa ne pensi?

Penso di metterne nel mio sito, come fanno tutti. Non so bene però se è una cosa facile

Si è abbastanza facile

Sai, io sono sempre un musicista, non sono un system operator di computer. Non è che so molto configurare le macchine. Comunque vorrei avere più tecnologia per registrare audio.

Il grande pubblico della televisione ti ha rivisto dopo molti anni di assenza nel programma "Meteore" di Italia 1. Comè andata la vicenda? L'esperienza televisiva è una cosa positiva o meno?

Molto divertente. Inoltre ho partecipato anche ad altre trasmissioni... Mi piacciono Roxibar, Help, programmi musicali. Anche il satellite, Stream. Invece i programmi "teatrali" non mi piacciono molto. Quelli cioè in cui il cantante è in uno studio con la valletta, il comico, quelli non mi piacciono. Invece mi piace quando c'è una ripresa dal vivo di canzoni come avviene spesso nelle trasmissioni via satellite.

Ricordo di avere letto poche tue interviste in giro, come mai?

Non è che mi piacciano molto, di solito vengo malissimo, non mi divertono. Preferisco la musica, preferisco il personaggio virtuale che vive sul palcoscenico, che si illumina di vita in quel momento, come una storia, una favola. Dietro la maschera voglio che rimanga un mistero...

Questa passione per l'arlecchino deriva dal fatto che sei nato in Brasile, dove c'è il culto per il carnevale e le maschere, da qualche passione nata da bambino, o da che altro?

Deriva da una favola che ho letto, che raccontava di uno spirito degli antichi arlecchini che sceglieva, come nel voodoo, di continuare la loro storia tramite un testimonial, una maschera. Forse dietro a quella maschera a volte c'è lo spirito. Questa è la favola in sintesi, una favola un po' nera, noir. Faccio questo perchè sono stato scelto dagli arlecchini nella notte dei tempi!

Quindi ti ha colpito molto questa lettura

Si, in maniera irresistibile!

Cosa hai fatto in tutto questo tempo in cui non ti abbiamo sentito?

Molto rap, molta improvvisazione (risate)

E' stata una tua scelta quella di rimanere fuori dalle scene?

No, sono i mass media che hanno preferito che io stessi fuori. Io ho fatto un mucchio di concerti in giro, circa quattro volte ogni capoluogo di provincia, tutta l'Italia avanti e indietro!

L'esperienza di suonare nei centri sociali com'è stata?

Bella. Bella, perchè si può fare quello che si vuole, per cui per un artista creativo si possono realizzare anche installazioni, mostre, ecc. I centri sociali li vedo come dei teatri... Molto spesso sono meravigliosi!
Poi tutto il discorso del bagaglio ideologico... ne faccio parte anch'io perchè anch'io sono un proletario e vivo anch'io gli stessi problemi. Emarginazione, problemi con il lavoro, disoccupazione, alienazione, problemi psicologici, inquinamento, clonazione... Di vigili ce n'è uno al mese che sviene in mezzo al traffico per l'inquinamento...
Nessuno sceglie di essere un proletario, perchè nessuno teorizza la miseria. Quando hai una serie di problemi che non sono quelli di "che mazza da golf userò" o "dove vado in vacanza alle Seishell, oppure sul mar Rosso?"...
Se però ti interessa fare del teatro o del rock'n'roll, che poi è la stessa solfa (sempre di zolfo si tratta)... Il rock'n'roll è nato nel proletariato, ed è diventato patina, di lusso. Però sono molto meglio i flyers delle promozioni di lusso, delle carte patinate...
Nei centri sociali esiste un bagaglio, un patrimonio di cultura e di tecnologia, ma anche di vivacità e spirito di iniziativa. Vi consiglio di cliccare il sito http://www.ecn.org dove trovate più informazioni sui centri sociali di quante ve ne possa dare. Perchè io che vado sì nei centri sociali, ma cosa sono, un arlecchino, non un teorico...

Il bello di Internet è che ognuno si può proporre al mondo in un modo forte e spendendo relativamente poco...

Si, è molto stimolante. Apre spazi a situazioni di sperimentazione autogestite e molto spesso ci sono delle cose molto creative che nascono da queste situazioni di contrasto e anche di conflitto. Dove c'è un contrasto c'è una maggiore intensificazione del flusso, della spinta, dell'energia vitale. Però si fanno anche dei grossi errori, delle ingenuità imperdonabili!

Com'è il disco che deve uscire a carnevale del 2000?

E' un'opera rock. E' cibernetico. E' la storia di un clown che ha la sua identità in rete. Ha un'identità telematica e la perde. Dipendiamo interamente dalle memorie... Ad un certo punto viene aggredito da una ex prostituta albanese che ha ucciso il suo magnaccia (ma potrebbe anche essere nigeriana, una bambola voodoo). Una schiava che fugge ed entra sanguinante nella casa di questo clown, gli punta la pistola e vuole rubare la sua identità telematica, attribuendogli il delitto. Però il clown stesso ha perso la sua identità telematica. Lui gli dà delle droghe sintetiche per farla dormire, ma teme di avergliene date un po' troppe. Si rende conto di avere bisogno di aiuto e lo cerca nel voodoo...
E' un'opera buffa...

Dal punto di vista musicale com'è?

Cyberpunk

Alberto Camerini
20 Aprile 1996 - Centro sociale "Zapata"