Forgotten Tomb

Springtime Depression

Revisión
Publicado el 10/04/2009
Votar: 8.8/10

A distanza di circa due anni dal grandioso debutto Song to Leave, i Forgotten Tomb nel 2003 pubblicarono un album d’altrettanta rara bellezza, questo Springtime Depression. Herr Morbid si confermò ancora una volta ottimo compositore, riuscendo a dare al black/doom un’impronta del tutto personale, senza ricalcare gli stereotipi del genere che vogliono a tutti i costi una registrazione deficitaria e annebbiata. Al contrario, i Forgotten Tomb su questo nuovo album si avvalsero di una registrazione incredibilmente potente che stupì un po’ tutti; d’altronde gli Abyss Studios di Tagtgren in Svezia sono un marchio di garanzia.

Su questo Springtime Depression, Herr Morbid si avvalse di un session drummer per le registrazioni, Wedebrand, anche batterista degli Shining. Musicalmente parlando, il nuovo album si differenziò leggermente dal debutto in quanto i Forgotten Tomb targati 2003 puntavano maggiormente sugli arpeggi delle chitarre, invece che sulle vecchie linee soliste. Le canzoni su quest’album sono sempre raggelanti e sintomo di un malessere interno a dir poco devastante, ma questa volta la voglia di far fuoriuscire la malattia prende strade diverse per quanto riguarda la tecnica utilizzata. Per esempio, prendiamo l’iniziale Tobestrieb che ci accoglie immediatamente con gli arpeggi distorti della chitarra elettrica per fare da base alle lunghe note soliste. L’atmosfera punta maggiormente sulle parti di chitarra ritmica per dare una profondità e un’oscurità maggiore al sound.

Possiamo anche notare frammenti in cui la chitarra cessa di essere distorta al fin di dare un tocco ancor più raggelante al tutto, prima che la voce straziante di Herr Morbid ci accolga nelle sue grinfie di pura misantropia per non lasciarci più. Ovviamente l’andamento è più che lento, quasi come un macigno nero che rotola o come un cuore che sta per cessare di battere, soffocato dalla disperazione e dalla nostalgia. Scars è puro odio e depressione. Cercare un barlume di luce in una canzone del genere è qualcosa di impossibile, benché la sezione principale di chitarra che a volte ritorna, mostra segni di cambiamento, seppur leggeri. La melodia è lievemente più presente ma solo per dare un tocco incredibilmente dark e freddo al tutto. La potenza sprigionata dalla registrazione crea un muro d’impenetrabile d’oscurità.

Daylight Obsession parla da sé per quanto riguarda il titolo. I tempi sono maggiormente dinamici e sovente la batteria crea un tappeto di doppia cassa affinché le chitarre si possano distendere su di esso senza perdere nulla in pesantezza. Alcuni veloci up tempos ci risvegliano, ma con la successiva Springtime Depression è tempo di ricadere nella nostalgia più profonda e inquietante, grazie a arpeggi di chitarra che su quella tonalità pulita rimangono sempre in bilico tra oscurità e senso di pace. È incredibile come queste semplici note possano farti immaginare un’anima in pena che vede fuori dalla finestra il paesaggio primaverile risvegliarsi alla luce del sole, senza che ciò possa azzerare la sua sensazione di malessere interno. Colourless Desponency ritorna su binari classici con gli strumenti che riacquistano potenza. Diciamo pure che questa canzone non è nulla di speciale, ma quando ci imbattiamo nella sezione centrale, un sorriso mi torna sul volto. Le chitarre sembrano spiritate e le strutture leggermente più convincenti, anche se nulla potrà mai battere la finale Subway Apathy. Tutto l’odio, la misantropia, l’oscurità e il disprezzo vanno a fluire in questi undici minuti. Le mura sporche di una metropolitana, le luci al neon e l’anima lacerata dalla depressione sembrano essere il quadro essenziale per questa canzone. Le chitarre sono sofferte come non mai, pregne di disgusto, per raggiungere il climax nella parte centrale ove le tastiere ritornano come base al riff principale, che è di una morbosità pazzesca.

Gli ultimi arpeggi in tonalità pulita ci salutano per accompagnarci alla fine di quest’esperienza. Ora non so cosa sia meglio: la sensazione generata durante l’ascolto del disco o la sensazione che esso ci lascia al termine, quando tutto tace e fuori cominciano a fiorire le piante, in questa primavera così strana…

Forgotten Tomb - Springtime Depression

Forgotten Tomb

Springtime Depression

Cd, 2003, Adipocere Records
Duración total: 46:46

Género: Black metal

Canciones:

  • 1) Todestrieb (08:50)
  • 2) Scars (07:12)
  • 3) Daylight Obsession (07:22)
  • 4) Springtime Depression (04:50)
  • 5) Colourless Despondency (07:02)
  • 6) Subway Apathy (11:30)

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