Intervista a David Dicks di Audio Nirvana

Pubblicato il 25/06/2015 - Dernière mise à jour: 27/03/2016

Sujet: Riproduzione audio hi-fi

Gli inizi dei miei articoli sono sempre qualcosa di allucinante … bene perché smentirsi?

Il tutto nasce quando in preda alla mistica domanda: “A chi scrivo questa volta?” ho deciso di scrivere a David Dicks di Audio Nirvana, deciso a comprare o possibilmente farmi spedire un bel paio dei suoi monovia per recensirli, ma chiacchierando con lui ho deciso di attendere agosto e ho ottenuto abbastanza materiale per scrivere un articolo che vuole intendersi come introduttivo a quello che sarà poi la prova sul campo.

David è nel business dei trasduttori acustici da 45 anni, da 20 costruisce altoparlanti e da 15 li disegna, è una persona assai disponibile ed affabile con cui è assai piacevole discutere, portatore di un notevole bagaglio esperienziale come costruttore, ma mai di difficile comprensione.

Dando un occhio sul suo sito http://www.commonsenseaudio.com/nirvana.html si nota immediatamente che David propone come prodotti suoi ben 19 monovia. Il fatto interessante è che i fullrange Audio Nirvana sono si presenti nei classici diametri di 3’, 6.5’ ed 8”, ma anche nei diametri 10’, 12’ e 15’ che non sono comuni nei monovia, anzi sommando quelli che conosce lui e quelli che conosco di mio non si trovano altri monovia completi superiori ad 8’. Di quelli di diametro maggiore alcuni salgono fino a 20kHz ma si perdono almeno le prime due ottave; altri scendono in queste due ottave ma dimenticano che oltre i 10kHz c’è comunque musica. Sebbene siano dichiarati come fullrange in realtà sarebbe più corretto nominarli come extended-rage o banda estesa.

Un’ulteriore suddivisione è quella che vede la tipologia di magnete utilizzato: ferrite (che equipaggiano la serie entry level), AlNiCo (che equipaggiano la middle series) e neodimio (che equipaggiano la serie migliore di Audio Nirvana).

David propone anche quella divisione basata sulla nomenclatura che prevede l’uso di “Super” per quei monovia che includono un phase plug, l’uso di “Cast Frame” per quei monovia che hanno affrontato alcune evoluzioni di costruzione e design tecnico, “Classic” per quei monovia che non necessitano né di phase plug né di whizzer cone.

Districarsi in questi modelli che ad agosto vedranno ulteriori uscite può sembrare difficoltosa, David indica nel costo il metro di misura dei suoi trasduttori acustici: “Se paghi di più avrai un suono migliore”.

David è orgoglioso di tutte le sue creazioni, ma il fatto che ci siano più versioni è indice del fatto che è costantemente impegnato nel migliorarle; l’ultimo step, che al momento in cui scrivo non è ancora completo, è quello della serie “Classic”, che David definisce “una rivoluzione nel design dei monovia”.

Questa rivoluzione sta nel fatto che la serie Classic non è un due vie meccaniche disposte concentricamente come il resto dei monovia; è una sola via e perciò non necessità né di whizzer cone, né di phase plug; il che permette di non avere riflessioni derivanti da queste due componenti e quindi di non avere distorsioni introdotte da queste.

Come è possibile tuttavia eliminare due componenti che tuttora sono considerate fondamentali nella creazione di un monovia? David giustamente non si è sbottonato davanti a questa domanda ed ha risposto con un generico “grazie ad un innovativo design del voice coil”. Si potrebbe obiettare che non sono i primi monovia che non necessitano di queste due componenti, anche il Western Electric ed Altec 755 (a titolo d’esempio, c’erano anche JBL, Electrovoice, Jensen ed altri) non necessitava di ciò, tuttavia i moderni Audio Nirvana si estendono ben oltre i 12500 Hz di questa vecchia gloria (a ben vedere il whizzer cone e il phase plug erano stati inseriti proprio per superare tale limite in estensione).

Tuttavia la nuova serie “Classic” non è ancora completa, mancano ancora i coni da 12’ e 15’ con il magnete in ferrite; le intere gamme che presentano invece il magnete in AlNiCo e neodimio sono invece assenti. David assicura che se tutto va secondo i piani in agosto dovrebbero esserci per intero le linee “Classic” sia col magnete in ferrite sia col magnete in AlNiCo.

Dopo le domande di rito che hanno permesso di tediarvi in questa prima parte, passiamo finalmente alla parte più interessante.

Attualmente sono presenti solamente tre esponenti della serie “Classic”: i coni da 6.5’, 8’ e da 10’ col magnete in ferrite. Se confrontiamo i grafici di risposta in frequenza di questi con quelli della serie che di fatto vanno a sostituire (la Super Cast Frame) notiamo immediatamente una migliore estensione agli estremi e una maggiore linarità a vantaggio della serie “Classic”. Il miglior comportamento è ovviamente noto anche ad Audio Nirvana e ciò mi ha portato a chiedere se la risposta in frequenza si estendesse anche oltre i 20kHz segnalati. La risposta è stata assai interessante e mi sembra corretto riportarla, intervallandola con alcuni mie brevi commenti.

“Noi crediamo che l’unico test strumentale che veramente importi sia l’orecchio!

Dopo aver creato più di 100 trasduttori acustici – negli ultimi 15 anni – posso affermarti che gli speaker che sembrano migliori sulla carta non sono mai i migliori!”

 L’inizio è sicuramente tra i più spiazzanti, tuttavia riporta un’amara verità che chiunque abbia provato almeno qualche diffusore si è ritrovato sbattuta in faccia.

“Anche è importante notare che poche persone possono udire oltre I 14500 Hz, Noi abbiamo testato molte orecchie. Così abbiamo notato che la risposta di un trasduttore oltre il 14500 Hz non è importante. Il nostro modello da 15 pollici raggiunge solamente i circa 15000 Hz, ma questi sono i migliori speaker mai creati, molto migliore anche dei nostri modelli da 12 o 10 pollici. Così la risposta in frequenza non è così importante.”

David è veramente orgoglioso delle sue creazioni e quando dice  che i suoi 15 pollici sono i migliori trasduttori al mondo lo pensa veramente, tanto che non si preoccupa minimamente di dichiarare che a suo avviso suonano meglio pure dei più importanti diffusori hi-end presenti sul mercato, ma non solo: afferma che suonano meglio pure di tutti i suoi altri speaker in tutta la banda audio.

Sull’estensione della risposta in frequenza, credo tuttavia che più si salga più questo permetta di riprodurre al meglio l’evento musicale, certo non si può pensare di tralasciare il fatto che la maggior parte degli strumenti suona all’interno delle prime nove ottave e che proprio queste sono quelle maggiormente da curare.

“In più posso raccontarti che in 45 anni trascorsi in questo business, Io non ho mai sentito un trasduttore acustico ben suonante fatto in materiali differenti dalla carta. abbiamo provato ogni materiale possibile per i coni: fibra di carbonio, alluminio, titanio, styrofoam, legno, etc. solo la carta suona naturale.

Gli alti che escono dagli audio nirvana sono molto più naturali di quelli creati da un tweeter fatto da qualsiasi altra compagnia al mondo.”

questa affermazione sui materiali mi trova essenzialmente concorde, ci sono molti grandi speaker in vari materiali, quelli fatti in carta sono quelli che sempre mi hanno donato una migliore riproduzione, per lo meno in gamma bassa e media.

“Posso in più aggiungere che non ci sono bassi sotto i 50Hz in circa il 90% delle registrazioni. Così fare dei trasduttori che scendono a 20Hz è una pessima idea! Per creare uno speaker capace di una risposta a 20-25Hz, hai da rubare tutti i medio bassi. Questa è veramente una pessima idea.”

Purtroppo sul fatto che non siano molte le registrazioni che scendono veramente sotto i 50Hz, anche se personalmente credo siano più del 10%, è un’amara verità, tuttavia i suoi 15 pollici in aria libera scendono sotto i 30Hz per la frequenza di risonanza. Credo inoltre che nel progettare un buon diffusore ci sia anche l’ambiente, che David tirerà fuori a fine intervista, da considerare.

Nirvana Audio afferma che i suoi monovia sono ideali per qualsiasi carico acustico scegliate di sviluppare: tromba, linea di trasmissione, bass reflex, open baffle e sospensione pneumatica come è possibile ciò?

“Noi siamo distributori audio da più di 25 anni. Siamo specializzati sia nei prodotti vintage e classici, ma abbiamo ascoltato anche prodotti moderni. La nostra esperienza ci dice che trombe, linea di trasmissione e open baffle necessitano di una unità a corta escursione.

I driver a bassa escursione sono i migliori anche caricati in bass reflex. Questo perché il cono è molto controllato, così il basso è preciso ed accurato, ma anche corposo e reale, ma le altre compagnie che producono fullrange non comprendono un fatto veramente importante …

Siccome i monovia sono a breve escursione essi richiedono un mobile più grande per creare un basso come quello di un normale woofer

Come regola generale un monovia a breve escursione richiede due volte il volume per dare tanti bassi quanti un woofer di pari pollici aggio, ma ancora una volta il basso prodotto da un fullrange a breve escursione è molto migliore come qualità rispetto a quello di un normale woofer.

Così accordare un mobile caricato in bass reflex deve essere differente dall’accordare un cabinet per un normale woofer. Vedrai che i nostri buchi reflex sono molto più grandi rispetto a quelli di un mobile per woofer di dimensione paragonabile. E non usiamo condotti o tubi, solo un buco frontale in molti dei nostri diffusori.”

A queste parole mi è venuto naturale domandare perché le altre compagnie non capissero l’importanza del raddoppiare il volume.

Essenzialmente per David ciò avviene perché Lowther si è sempre concentrata su driver piccoli e sul caricamento a tromba e le altre compagnie non fanno altro che inserirsi in quel solco tracciato da Lowther. Il caricamento a tromba serviva a Lowther per tirar fuori qualche basso in più dato che il loro monovia più grosso corrisponde si ad 8’, ma in realtà se andiamo a misurarne il cono corrisponde ad un cono da 6.5’. in definitiva nonostante il caricamento il basso era sempre abbastanza povero.

Proprio qui David fa risaltare la sua esperienza pratica: 20 anni fa scoprì un piccolo diffusore da stand chiamato Acousta 90, costruitolo a puro scopo di test scoprì che, inserendoli in questo piccolo diffusore, i Lowther suonavano meglio.

Altra naturale domanda è cosa ne pensasse dei parametri di Thiele and Small, la risposta è stata semplice e precisa: “They are a joke” ovvero “Sono una presa in giro”

Il percorso per arrivare a tale risposta non è stato semplice, ma nasce 15 anni fa quando David incominciò a disegnare i suoi monovia; prima di allora li considerava come una regola sacra ed aggiunge:

“Questo probabilmente ti sorprenderà, ma i programmi per disegnare i diffusori non lavorano … Del tutto.

Questo perché le informazioni usate per i calcoli non sono utili.

Perché?

Non ci sono standard per eseguire i test per i driver.

Nessuna camera anecoica standard.

Nessuno standard per i mobili di test.

Nessuna temperatura standard per eseguire i test.

Le specifiche possono variare del 20% o più solo per la temperatura a cui viene condotto il test.

In questo modo i produttori dichiarano e fanno i test in modo da far risaltare quello che vogliono che tu veda.

Credo che i diffusori siano come strumenti musicali e devono essere progettati nello stesso modo.

Probabilmente è il 90% arte e forse il 10% scienza.

Questo è il motivo per cui quasi tutti i diffusori creati negli anni ’50, ’60 e ’70 suonano molto meglio rispetto ai diffusori venduti oggi.

È nostra opinione che Thiele and Small sono probabilmente la cosa peggiore che sia mai accaduta alla creazione di diffusori acustici.

Non puoi guardare ai numeri, disegnare con i numeri, e avere la benché minima idea di come i diffusori suoneranno.”

Personalmente concordo con gran parte del suo discorso, solo non riesco a concordare col fatto che progettare diffusori acustici sia al 90% arte, è opinione di chi scrive che progettare diffusori acustici sia 100% scienza, solo che nel compiere tale attività non è importante applicare la formuletta (tanto nessuno verrà a dirvi le formule precise), quanto essere ben sicuri di aver realmente compreso almeno la fisica acustica, se ciò è avvenuto, la formula perde immediatamente importanza perché alla fin fine si ottiene e si comprende anche quali parametri possano essere realmente utili nella progettazione di un diffusore acustico.

David era particolarmente prodigo (come suo solito) e ha particolarmente tenuto ad affermare a fine intervista che l’acustica della stanza è fondamentale e che quando ci sarà da recensire e quindi costruire il cabinet è disponibile a dare una mano anche considerando l’acustica della stanza.

Un’intervista decisamente al di fuori del normale che penso possa smuovere gli animi dato che si pone decisamente controcorrente. Nel bene o nel male le parole di David derivano da una grande esperienza pratica e credo debbano essere comunque accettate, ma non come se fossero un testo sacro, bensì un punto di riflessione che permetta di includere tali fatti all’interno di quella che è la Fisica acustica, o meglio, giacché questa funziona anche se non la comprendiamo, una riflessione che permetta di capire come queste parole sono comprese nella Fisica acustica; e per farlo quando mi arriveranno due bei monovia da Audio Nirvana costruirò almeno quattro cabinet.

Diffusore fatto con un 15 pollici audio nirvana
Magnete dell' Audio Nirvana Classic 8
Cono dell'audio nirvana classic 8
Alcuni diffusori Audio Nirvana
Magnete in AlNiCo Audio Nirvana
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