Lucio Battisti

La sposa occidentale

Critique
Posté le 23/05/2009
Vote: 8.5/10

La sposa occidentale è il terzo disco di Lucio Battisti in cui l'artista si avvale della collaborazione di Pasquale Panella per i testi. In questo lavoro avviene il definitivo distacco dagli strumenti tradizionali: mancano gli archi e gli arrangiamenti orchestrali presenti nei precedenti lavori e il suono è fortemente ispirato da sonorità pop elettroniche.
La copertina bianca mostra il disegno stilizzato di un quadro, sottolineando la ricerca di atmosfere essenziali e al tempo stesso cerebrali, prive di orpelli estetici piegati alla commercializzazione del prodotto musicale. Il bianco della grafica collega il lavoro ai due precedenti e ai successivi. Un segno di riconoscimento del nuovo corso, che passa non solo per la musica e i testi, ma anche per la grafica.
Dicevamo che si tratta di musiche elettroniche, spesso glaciali, ritmate, precise nella loro fredda sequenza, ma anche piene di particolari.
I testi sono destrutturati, frammentati, figli del cut-up di Burroughs, ma al tempo stesso loro evoluzione, perché messi insieme con un significato, o con più significati che fuoriescono ed esplodono dopo ripetuti ascolti. Una involuzione costruttiva che tutto ad un tratto si srotola violentemente e dove tutto ad un tratto quasi ogni cosa prende significato.
I temi affrontati ruotano intorno ai sentimenti e ai problemi connessi, ma sono trattati con estrema ironia, sarcasmo e un po' di perversione.

Il lavoro inizia con un brano che considero eccezionale, "Tu non ti pungi più", a mio giudizio uno degli apici di Battisti, in cui testo e musica sono perfettamente in sincrono: “Così tu te la spassi amoreggiando, e te la prendi comoda, con morbida ovvietà, sembrando tu un guanciale contro un altro che t'assale, il tutto in una schiuma, che coi talloni monti come l'uva.”

In "Potrebbe essere sera" i negozi tirano giù le saracinesche, troviamo una ragazza, un viale e altri elementi abbastanza chiari che si contrappongono ad altri più misteriosi che fanno mantenere una vena estremamente poetica “Viola, paonazza la ragazza è sola, passa e ripassa la linguetta rosa sopra il quesito del suo labbro squisito. E come resiste, ma come resiste al lamento ottimista di una felicità; si permette un rifiuto con il mento levato, più bellina più altera potrebbe essere sera.”

"Timida molto audace" sottolinea la contrapposizione ,ripresa nello stesso testo (“la stessa diversa persona sei tu”), nei comportamenti di una figura femminile: “Non un dito notevole, ma dieci impercettibili soprusi, aperti come i mari, e come i mari chiusi. Neri i tuoi neri sconvolti divampati imperi irrisolti, e matematicamente rivolti a contenere zeri.”

"La sposa occidentale" è il brano più conosciuto dell'album, passato molto spesso in radio, ha un testo divertente e spensierato che viene riflesso dalle musiche: “Ti piacciono i dolci ed io sul tuo terrazzo impianto un'impastatrice industriale che mescola e sciorina la crema per le scale. Se tu ti vesti, io sul tuo balcone faccio calare in forma d'indumenti, tutti i paracaduti ed un tendone bianco da sceicco e la sua scimitarra per fermaglio ed è più facile a dirsi che a dimostrarlo falso, e infatti te lo dico perché non basta il pensiero.”

Fantastica l'ironia di “Mi riposa” che scaturisce tra le pieghe della noia: “Noiosa come sei, mi sei preziosa. Monotona ottimale, mi riposa la confidenza tua priva di varietà, la musica camusa che stempera le palpebre, le strugge in cere fuse e le sigilla su pagine non chiuse. Noiosa ti dimentichi di me, e siamo soli. [...] Noiosa in un esilio, segnata dallo smalto, ti scusi se hai le mani che somigliano ad altro. Scavalli ed accavalli le gambe, d'un tratto, come i tergicristalli”.

Altra situazione sentimentale complicata in “I ritorni”: “Abbiamo un solo limite: l'amore che ci divide. Come la ragione, perché con la ragione si sopravvive a tutto, si distrugge il distrutto, ricostruendo a intarsi la copia fedele dell'innamorarsi, e un tassello alla fine o è dell'uno o è dell'altro.”

In “Alcune noncuranze” troviamo un'altra donna in un periodo “complesso”: “saranno le disinvolture, ed alcune noncuranze a tradirti: come tu resti seduta sulla sponda del letto, come non dici nulla, quando non lo dici.”

Chiudo il disco “Campati in aria” con queste parole: “E ti strinsi, ed il senso sparì: essendo lì, nel senso che mi sfuggì, seguendo l'istinto, tutto il senso che s'è letto, tutti i libri.”

La sposa occidentale, è un lavoro criptico, come tutti gli altri di Panella. Richiede ripetuti ascolti per assaporarne i segreti, ma dopo esserne venuti in possesso sarà difficile che ve ne liberiate.

La sposa occidentale (1990)
Lucio Battisti - La sposa occidentale

Lucio Battisti

La sposa occidentale

Cd, 1990, CBS
Code: 466-727

Tracks:

  • 1) Tu non ti pungi più
  • 2) Potrebbe essere sera
  • 3) Timida molto audace
  • 4) La sposa occidentale
  • 5) Mi riposa
  • 6) I ritorni
  • 7) Alcune noncuranze
  • 8) Campati in aria

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Formation

Andy Duncan: percussioni
Joe Skeete: basso
Richard Cottle: tastiere
Paul Stacey: chitarra
John Young: tastiere
Derek Watkins: tromba