Senzafissa Dimoira

La Tragedia Del Dolce

Recensione
Pubblicato il 28/11/2012
Voto: 6.5/10

Quando i cattivi maestri del nuovo millennio, in piena osmosi con il passato più o meno recente, prendono le sembianze di una band come i Massimo Volume vuol dire che quantomeno le nuove generazioni non hanno perso il senso della ricerca. I Senzafissa Dimoira nascono nel 2007 (alla fine di una lunga collaborazione musicale iniziata nel 2002) a Livorno dall’incontro tra la voce Andrea Canonico e il chitarrista Nicholas Diana. La parola giusta in queste situazioni è “rovistare”. Sì, proprio quello che si fa confusamente su una bancarella di libri usati, dove non conta il prezzo di copertina e il suo stato di conservazione, ma “la stoffa” dello scritto e la puntualità del nostro scavare. Ascoltando questo lavoro ci si accorge immediatamente come una band possa vivere la sua fase creativa in modo libero, pur non nascondendo dei riferimenti stilistici fin troppo evidenti. La scelta coraggiosa della band di Clementi o degli Offlaga Disco Pax di declamare i testi invece di cantarli pareva follia allora, ma rimane una scelta di personalità ancora oggi. (Soprattutto se si ha la forza di cantare invece che decantare qualcuno).
La Tragedia del dolce è un lavoro in cui la band toscana allestisce la stessa scenografia crepuscolare dei pionieri, ma con l’intento di deviare secondo le proprie inclinazioni dall’ortodossia di genere.  Le canzoni del resto scivolano piano piano in maniera sempre più fluida e fruibile con inserti Jazz a spezzare la “monotonia” dello stereotipo. I testi di Canonico non hanno la pretesa né di essere diretti, né di essere allegoricamente forti. Energia che cova sotto la cenere e di tanto in tanto esplode anche in maniera un po’ sguaiata. Tutto fa parte di un processo istintivo che va a influenzare anche il metodo con cui sono scritti e rappresentati i pezzi. In più tutto ciò si va a sommare a un’architettura del suono per così dire “pavimentata” e fatta di surreali camei che ricordano all’ascoltatore tanti piccoli frame di un film già visto.
Le peculiarità del disco (che danno valore all’intero lavoro) sono in fondo i cambi di tempo all’interno dello stesso brano come in Desiderando Moira e la capacità di rendere coerente per tutto il disco un linguaggio figurativo e musicale disomogeneo che vuole a tutti i costi liberarsi dai canoni della canzone pop. Il post-rock va così a sposarsi con un’anima jazz in pezzi come Livio, Una ragazza sintetica & il vicino oltre che nella già citata traccia di apertura. La band stessa, non a caso, parla di “province sintetiche” e “salottini stile impero”, con liriche che traggono ispirazione dal vissuto. Una quotidianità che perde aderenza con la realtà nel tentativo di sublimarla.
Sul finire del disco i decibel si alzano decisamente. Prendiamo ad esempio pezzi tirati come l’allegorica Pavimentazioni o Sbadiglio . Un omaggio alle radici comuni di un indie italiano che ormai non fa più “massa” come negli anni ’90, ma che cerca avventure in solitaria, a volte in maniera un po’ pleonastica. 
Si parla spesso di musica vera o autentica. Condizioni necessaria, ma non sufficiente … Aggiungerei. In queste tracce però, s’intravede un’idea. Acerba, ma un’idea.  Adesso non ci rimane che aspettare: se sono rose, fioriranno.

Sbadiglio (2011)
Attore: Paolo "Pollo" Cioni
 Regia e Montaggio a cura di Daniele "Danzo" Milano. Paolo e Daniele : Le Blatte Teatro (http://www.facebook.com/LeBlatte)
Senzafissa Dimoira - La Tragedia Del Dolce

Senzafissa Dimoira

La Tragedia Del Dolce

Cd, 2011, Seahorse
Genere: Rock , Progressivo , Progressivo

Brani:

  • 1) Desiderando Moira
  • 2) Al Traffico E Al Mattino
  • 3) Morbida Autopsia
  • 4) Buonaserata
  • 5) Livio
  • 6) Pavimentazioni
  • 7) Sbadiglio
  • 8) Resti
  • 9) Una Ragazza Sintetica & Il Vicino

Informazioni tratte dal disco

Andrea Canonico: Voce
Nicholas Diana: Chitarra
Emilio Bova: Basso
Damiano Di Marco: Batteria
Anno: 2011
Label: Red Birds/Seahorse Records

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