Zucchero

Rispetto

Recensione
Pubblicato il 14/06/2015
Voto: 7.3/10

Un cd di zucchero del 1986 non può che fare comparire lontani ricordi a chi l’ha ascoltato da adolescente, nel mio caso una gita nei monti alle scuole superiori in cui uno stereo portatile a cassette suonava quasi incessantemente la musicassetta in questione.
Dopo il primo acerbo lavoro e il successo di San Remo con “Donne” (incluso in “Zucchero & The Randy Jackson Band”), con questa terza uscita inizia a fuoriuscire e a definirsi la personalità musicale di Zucchero, ed in particolare escono impetuose le sue passioni smisurate per il rhythm'n'blues e il soul.

Quello che colpisce maggiormente è il perfetto equilibrio e l’eleganza degli arrangiamenti, uniti a dei testi che pur vertendo su temi “amorosi”, hanno una impronta particolare e soprattutto si fondono perfettamente con la musica, donando un feeling che nel giro di qualche disco diventerà un marchio riconoscibile immediatamente.
Zucchero pur prendendo a piene mani da altre musiche e da altri autori, sporcandosele, riesce a creare un qualcosa che diventa suo.

Il disco inizia dalla fine, nel senso che “Introduction” riprende in versione strumentale l’ultimo brano “No-no (non gli dire no)”.

Rispetto” è un brano di grande successo ed è curioso che sia stato scritto dopo una lite con Mogol, il quale avrebbe dovuto collaborare ai testi ("Non c'è più rispetto, neanche tra di noi. Il silenzio è rotto dagli spari tuoi. Dimmi quanti soldi vuoi, quanti soldi vuoi. Quanti soldi vuoi, per lasciarmi stare. Quanti soldi vuoi, quanti soldi vuoi, quanti soldi vuoi, che mi hai fatto male! Non c'è più rispetto Uoh uoh uoh uoh uoh”).

Come il sole all’improvviso”, bella e sensuale, è stata scritta da Gino Paoli ("Nel mondo io camminerò, tanto che poi i piedi mi faranno male, io camminerò un’altra volta e a tutti io domanderò, finché risposte non ce ne saranno più, io domanderò un’altra volta. Amerò in modo che il mio cuore mi farà tanto male che, male che come il sole all’improvviso, scoppierà scoppierà”).

In “Tra uomo e donna” troviamo una discussione sulle differenze tra i sessi e i pareri contrastanti diventano buffi (“Tra uomo e donna, che cosa c’è oltre la gonna. Che cosa c’e’ di diverso… Non vedi non vedi non vedi. Che una donna, non dico a te, è evanescente. E quando e’ sola la sua mente va… Lontano lontano. Alza le vele.  Un uomo no, un uomo ti pianta o resta fedele. Non sono d’accordo, cosa dici mai. Balla balla che e’ meglio sai. Sensibili siamo  certo più di voi. Eh no che non e’ così. No, sì. No, sì. Altro che vele. Lontano, lontano sì ma mai sole”).

Nella casa c’era” è malinconica, per un abbandono, la fine di una relazione che porta a ricordare tempi passati di gioia e felicità ("Nella casa c'era, una stanza per la sera, piena di pazienza di perdono e di onestà. E tu sei andata via chissà, dentro quali giorni sei già, si sei andata via! Nella casa c'era una stanza per gli amici, piena di risate di parole e di allegria. E tu sei andata via chissà, persa in quali giorni sei già, si sei andata via! Ogni storia ha i suoi no, ed ogni storia ha i suoi guai oh. Ogni storia ha i suoi giorni, l'estate è cieca e poi si sa, lunghi inverni, perché sei andata via senza me!").

Una ragione per vivere” è breve, nelle musiche troviamo solo voce ed archi, che sottolineano un testo intenso (“Tu stai qui con me, ti proteggerò. Troveremo insieme una ragione per vivere. Perché il mondo fuori è difficile. Se stai qui con me. C’è una ragione per vivere”).

In “Solo, seduto sulla panchina del porto guardo le navi partir...” brano a due velocità, con la malinconia e l’ironia sexy del ritornello che si alternano (“Oh baby dimmi solo sì, oh my baby isola la sip. Perché non lo vedi che ho pensieri sconci e allora non fermarti, agita i tuoi fianchi. Così, io rimango qui”).

Torna a casa” racchiude un consiglio ad un amico che ha lasciato una lei, sbagliando.... (“Torna a casa e  metti via ogni aspirazione che hai. Torna a casa che oramai ti sei fottuto lo sai… yeh. Torna a casa, vai regolare, che tanto non c’e’ piu’ niente da fare. Torna a casa, hai perso il treno. Almeno adesso lo sai almeno, che c’e’ ancora lei, lei che crede in te. Vai e non voltarti!”)

Per un amico che va (Mogol), uno ne viene e “Nuovo, meraviglioso amico” è dedicata nientemeno che a Joe Cocker (“Hello little friend. Ti credevo una storia finita e invece hey, proprio quando non t’aspettavo. Tu, e una canzone nuova nasce già. Sei qui per me o ti sentivi solo. Per me eh? Oh ti credevo però assopito. Hey nuovo meraviglioso amico. Oh mi hanno detto che eri finito e invece no. Ma dimmi di sì. Devi darmi una mano, stavolta è andata così. Era proprio una brutta vita. Sì. Compagno d’avventura e di guai. Oh no, nessuna resa ancora per noi”).

Canzone triste” ha partecipato al festival di Sanremo del 1986, ed è arrivata alla ventunesima posizione della categoria big su ventidue partecipanti! Penultimo posto per un brano che ha avuto subito un enorme successo, ed è diventato uno dei classici dell’autore (“Ho una canzone triste, nel mio cuor. Allegra ma non troppo, appena spunta il sol. E prendo il mio giubbotto. È una canzone Soul. Si, la strofa è da cambiare, però…. Potrebbe funzionare, lasciandosi un pó andare, suonando con vigore, più avanti fino in fondo al cuore, senza accelerare, piano piano oh oh. Ho una canzone triste nel mio cuor. Avrei un gran da fare caro amico Joe, hai fuso. Si, e devo riparare qualcosa che non va (il turbo che non va). Il motore, è da rifare, però….. Potrebbe ripartire, lasciandolo scaldare, spingendo con vigore più avanti fino in fondo al cuore, senza accelerare, piano piano oh. Ho una canzone triste nel mio cuor. La sera all’imbrunire che non va proprio giù. A chi, a te, a chi lo devo dire, se ci sei solo tu. Il giorno sale, la notte amore va giù…. e noi torniamo su!”).

No-no (non gli dire di no)” è un invito a cogliere le occasioni (amorose) (“No no non gli dire no (alla vita). No no non gli dico no”)

Per terminare qualche parola sulla versione di “Rispetto” che possiedo, in sacd.
La realizzazione della versione in 5 canali poteva essere migliore, ma il poco tempo avuto a disposizione per la sua realizzazione non ha lasciato molte possibilità, si è partiti dal master stereo invece che da quello multitraccia e si è utilizzato un software per generare i canali 5.1 in modo semiautomatico. Leggetevi a riguardo la nostra intervista a Dario Bontempi, il realizzatore delle versioni sacd di tutti i lavori di Zucchero.
Il suono è “spalmato” in maniera un po’ grossolana su tutti gli altoparlanti, con effetti non invadenti su alcuni brani. Il suono è molto arretrato e probabilmente il punto migliore per asoltare non è nella classica posizione divano del 5.1 ma al centro della stanza.

Malgrado queste limitazioni il risultato è comunque positivo, perché la scena è ampia e ariosa, la separazione degli strumenti è elevata e ogni singolo elemento esce fuori in modo cristallino.

Zucchero - Rispetto

Zucchero

Rispetto

Super Audio CD, 1986, Polydor
Genere: Pop , Blues

Brani:

  • 1) Introduction
  • 2) Rispetto
    (Zucchero)
  • 3) Come il sole all'improvviso
    (Testo Gino Paoli, musiche Adelmo Fornaciari)
  • 4) Tra uomo e donna
    (Adelmo Fornaciari)
  • 5) Nella casa c'era
    (Testo Alberto Salerno, musiche Adelmo Fornaciari)
  • 6) Una ragione per vivere
    (Adelmo Fornaciari)
  • 7) Solo, seduto sulla panchina del porto guardo le navi partir...
    (Adelmo Fornaciari)
  • 8) Torna a casa
    (Adelmo Fornaciari)
  • 9) Nuovo, meraviglioso amico
    (Testo Alberto Salerno, musiche Adelmo Fornaciari)
  • 10) Canzone triste (canzone d'amore)
    (Adelmo Fornaciari)
  • 11) No-no (non gli dire di no)
    (Adelmo Fornaciari)

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