Rick Rubin produce l'album di Jovanotti uscito a dicembre 2017

Pubblicato il 14/09/2017

Argomento: Musica

Potrà apparire incredibile, ma il prossimo album di Jovanotti, il quattordicesimo, sarà prodotto nientedimeno che da Rick Rubin.
Rick Rubin è un produttore molto famoso, ha lavorato con i Beastie Boys ( Rock Hard  del 1985 e Licensed to Ill del 1986), Johnny Cash (ben 9 album), The Cult (Electric del 1987) Slipknot, System of a Down (Demo Tape 3 del 1997, System of a Down  del 1998, Toxicity del 2001, Steal This Album! del 2002, Mezmerize del 2005, Hypnotize del 2005), Shakira (Fijación Oral Vol. 1 e 2 del 2005), Red Hot Chili Peppers ( Blood Sugar Sex Magik del 1991, What Hits!? del 1992, Live Rare Remix Box del 1994, The Plasma Shaft del 1994, One Hot Minute del 1995, Californication del 1999), gli Slayer (il capolavoro Reign in Blood del 1986, poi South of Heaven del 1988, Seasons in the Abyss del 1990, Decade of Aggression del 1991, Divine Intervention del 1994, Undisputed Attitude  del 1996, Diabolus in Musica del 1998, God Hates Us All del 2001, Christ Illusion del 2006, World Painted Blood del 2009), i Run-D.M.C. (Raising Hell del 1986), Public Enemy, Danzig, AC/DC, Tom Petty and the Heartbreakers, Rage Against the Machine, AerosmithJoe Strummer & The Mescaleros (Streetcore del 2003), U2, Metallica (Death Magnetic del 2008), Type O Negative, Black Sabbath (13 del 2013), Linkin Park, ZZ Top, ecc.

Per Jovanotti è un sogno che si avvera, ed infatti a riguardo il cantautore toscano ha pubblicato un lungo post sulla sua pagina Facebook, che riportiamo di seguito.

ciao ragazzi,
il mio disco nuovo esce il primo dicembre, e il produttore è Rick Rubin. Sono felice di poterlo confermare.
Mi ricordo una volta molti anni fa un giornalista mi domandò quale fosse la mia collaborazione dei sogni. Risposi “ti dirò quella impossibile ma sognare è lecito, quindi senza dubbio direi Rick Rubin. Essere prodotto da Rubin”.
Nessun produttore nella storia dei dischi ha avuto su di me l’impatto di Rick Rubin. Quando ascoltai "licenced to ill" dei Beastie Boys ero un dj in piccoli locali e con quell’album ebbi un'esperienza di chiaroveggenza, vedevo il mio futuro: era confuso ma pieno di musica. Sentivo che c’era la possibilità di entrare in contatto con le persone attraverso un linguaggio che non aveva bisogno che io sapessi "suonare e cantare” in senso tradizionale, bastava la mia energia, un giradischi e un microfono. Quell’album era nuovo per ogni aspetto possibile, e lo avevano fatto quattro ragazzi della mia età a New York, i tre Beastie Boys e un loro compagno di college, Rick Rubin. Erano anni in cui si leggevano i crediti dei dischi, si imparavano a memoria, ci si fantasticava.
Il nome di Rubin da quel momento in poi tutti gli anni è apparso in alcuni dei dischi più belli e importanti del mondo, e ogni volta mi chiedevo e mi chiedo (l’ho fatto tutti i giorni anche in queste settimane passate con lui) i “come fa a ottenere questo risultato pazzesco difficile da descrivere ma sempre riconoscibile?”.
Per il mio nuovo album sto lavorando con Rubin. E’ inutile girarci intorno, per me è la realizzazione di un sogno che faceva parte dei sogni che pensavo rimanessero sogni per sempre.
Negli anni ho lavorato con i migliori produttori d’Italia, con alcuni siamo cresciuti insieme partendo da zero, ci siamo inventati un lavoro, abbiamo imparato cose e ottenuto bellissimi risultati.
Per il mio nuovo disco ho scritto canzoni che mi esplodono dentro e prima ancora di iniziare a pensare ad un album ho sentito il desiderio che questo disco fosse un nuovo inizio per me, non ci fosse nulla di prevedibile in nessuna fase, dalla scrittura alla produzione. Volevo trovarmi di fronte ad uno spazio aperto che non avesse continuità con gli anni appena trascorsi, che fosse un nuovo viaggio, rischioso, essenziale, e soprattutto in grado di farmi sentire esposto e di rimettermi in gioco. Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a rimettere al centro di tutto le canzoni. Amo troppo la musica per potermi permettere di non spingermi ogni volta al limite e provare a saltare oltre senza rete. Al vertice della mia lista dei desideri c’era il nome "inarrivabile" di Rick Rubin.
I pianeti si sono messi in fila, sarebbe troppo lungo qui da raccontare il viaggio che mi ha portato alla possibilità di sedermi un pomeriggio di qualche mese fa davanti alle casse nello studio di Rick Rubin a sentire i miei demo seduto di fianco a lui. Qualche giorno dopo l’ascolto e la chiacchierata ho ricevuto la sua mail in cui mi diceva che ci stava, “iniziamo" mi ha detto, divertiamoci.
Abbiamo registrato in Italia, ci siamo chiusi in una casa antica sulle colline di Firenze che abbiamo trasformato in uno studio, per tutto agosto, dove abbiamo vissuto dormito mangiato e registrato 14 pezzi. Io ho coinvolto alcuni miei collaboratori storici e con Rick c’era una parte del suo team. Rick mi ha rimesso completamente in discussione , mi ha guidato in un viaggio ai confini di me stesso, che è dove succedono le cose.
La seconda parte del lavoro inizia tra qualche giorno a Malibu dove rifiniremo e mixeremo. L’album uscirà il primo dicembre.
Il cuore del disco sono i pezzi, con Rubin si va a cercare l’essenza di una canzone, se c'è . E’ l’uomo più "Hip Hop" che abbia mai conosciuto e lo è anche quando produce un pezzo country, è sempre l’essenza quella che viene fuori nei suoi lavori, il battito. Siamo partiti dallo scheletro delle canzoni che ho scritto ed è stata una grande avventura di vita e di musica farli vivere e portarli ad essere come li sentirete. E’ un disco che parla della vita, dal punto di vista della mia.
Non vedo l’ora di farvelo sentire e di condividerlo con tutti.
Tra pochi giorni, appena riusciamo a definire gli ultimi dettagli del calendario, vi darò anche le date del tour che inizia a febbraio.

Foto di Michele Maikid Lugaresi (dalla pagina Facebook di Jovanotti)