Audio da PC: che chaos!

Pubblicato il 26/04/2020

Topic: Riproduzione audio hi-fi

Diciamolo già nell'incipit: non vi mostrerò come far suonare meglio il vostro PC, in questo articolo vedremo quali dispositivi potremmo attaccare al computer come periferica audio... lo so suona brutto, ma dal punto di vista informatico che si tratti di una scheda audio da 30€ o un dac da 45000€ così si chiama.

 

DISPOSITIVI CONCETTI DI DIFFERENZIAZIONE

 

Il problema non è che ci sono molti dispositivi; in realtà sono pochi solo che spesso a parlarne sono persone dalle competenze abbastanza scarse, che risolvono i problemi di complessità facendo finta che le aziende ci prendano per i fondelli e che il loro impianto sia per veri esperti ed intenditori.

Siccome me lo avete anche chiesto di scrivere queste conoscenze di base... lo faccio!

 

Allora un qualsiasi dispositivo di I/O (Input/Output, Ingresso/Uscita) in un computer è basato su dei circuiti. A noi interessano massimamente i circuiti di ADC e DAC.

Il secondo purtroppo è anche il nome di alcuni prodotti finiti, ma adesso ci interessa del circuito. Il DAC è un circuito che permette la conversione di un segnale Digitale in un segnale Analogico. Nel campo audio questo permette di interfacciare un computer ad un impianto audio, che può essere tranquillamente interpretato anche come delle cuffie intercom.

L'ADC è invece il contrario del DAC: è infatti il circuito di Conversione da Analogico a Digitale, in pratica è quel circuito tale per cui, collegando un microfono, è possibile dialogare anche banalmente su Skype o Discord.

 

In realtà compresi questi concetti abbiamo concluso questo paragrafo: infatti, i nostri dispositivi di interfaccia si basano essenzialmente su questi circuiti, tuttavia dobbiamo differenziare i connettori di uscita da quelli di ingresso.

Uscita sono tutti quei connettori che permettono di far dialogare il computer con l'esterno (connettore cuffie, connettori per i diffusori detto in soldoni) ; ingresso sono invece quei connettori che permettono di far dialogare l'esterno col PC (alias ingressi di linea e microfonici). Dalle uscite il segnale esce e basta; dagli ingressi entra e basta: sono infatti collegati in modo univoco ai circuiti DAC (ingrtessi digitali e uscite analogiche) e ADC (ingressi analogici e uscite digitali); la qualità di un circuito non intacca quello dell'altro dato che dall'inizio alla fine vivono vite indipendenti.

 

QUALI DISPOSITIVI?

Procederò con dei numerini, che aiuteranno sia me nella scrittura, sia voi nella lettura.

 

1) Allora il primo dispositivo di I/O audio è la scheda audio integrata. Di per sè è abbastanza una schifezza. Occupa pochissimo spazio sulla scheda madre, ma monta chip in grado di interfacciarsi tranquillamente con cuffie da 600Ω. Eresia? No semplici amplificatori operazionali che nascono già capaci di interfacciarsi con cuffie simili. Ovvio che sto usando il termine interfacciarsi e non quello di pilotare con assennatezza: pilotare è decisamente un altra cosa. Tuttavia è alla portata di qualsiasi orecchio che le schede integrate siano capaci di fare ciò già da diversi anni. Allora cosa c'è che non quadra? Perchè tutti dicono che fanno schifo? Bhè ragazzi è una questione di circuito... un conto è dire che un impianto funziona, un altro è dire che suona. Le schede integrate sono solo al livello: funziona. Non vanno oltre, anche qualora siano fornite di software che simuli il surround e che ne permetti il controllo delle impostazioni.

Sono insomma adatte a chiaccherare con qualcuno e sentire le notifiche. Poi potete ascoltare musica, giocarci e farci quello che volete, mam, come dicevo, un conto è funzionare, un altro è suonare.

 

2) Abbandonando il mondo delle integrate, ci si avvicina al variegato mondo delle dedicate... e qui iniziano i casini creati da chi vuole sembrare esperto, ma in realtà si vede abbastanza bene che è il classico homus contemporaneo in ricerca di acclamazione sociale.

 

2A) Le prime schede audio su cui voglio concentrarmi sono le schede audio dedicate multimediali interne.

Come ogni scheda audio hanno ovviamente un DAC e un ADC, ma vedremo a che serve uno e l'altro nel caso di queste schede.

Mi preme nella nomenclatura di queste sottolineare il termine MULTIMEDIALI. I nomi sono importanti e ci aiutano a comprendere la realtà, se ci limitiamo a chiamarle schede audio dedicate rischiamo di farci sfuggire totalmente il mondo a cui ci stiamo riferendo.

Multimediale è in soldoni il mondo del videogaming, dei film, dell'ascolto di musica, è un mondo variopinto, ma ben lontano dall'essere di nicchia: è quel mondo del cazzeggio in cui si cerca, giustamente un prodotto utile a svolgere abbastanza bene tutti gli scopi prima elencati.

Ne consegue che l'ADC non deve essere un circuito capace di supportare microfoni costosi, ma solo microfoni che ci permettano di chiaccheirare sui social e di comunicare con altri videogiocatori. Poi ok che si può chiacchierare anche con un Neuman, ma francamente non vedo nè l'utilità, nè l'intelligenza di usare microfoni da oltre 500€ per uno scopo simile.

Insomma quello che conta più di tutto in queste schede è che tramite l'interfaccia PCI-E possano gestire l'ascolto, sia esso stereofonico o multicanale. Le schede multimediali interne infatti propongono spesso la possibilità di collegare non solo delle cuffie, ma anche un impianto di diffusori multicanale, sia esso 5.1 o 7.1 (ce ne sono alcune stereofoniche, ma ciò non modifica il succo del discorso).

Anche il software in allegato alla scheda è multimediale: semplice da usare ed estremamente intuitivo. Permette due cose che sui dispositivi non multimediali non sono direttamente possibili (o magari sono proprio impossibili): attivare la virtualizzazione del surround in cuffia, gestire i livelli di più canali in uscita, equalizzare le uscite così da adeguare l'audio di un gioco o di un film mal equalizzato.

Mi preme sottolineare come l'equalizatore sia sulle uscite ovvero inerenti al connettore per le cuffie e ad ogni connettore per le casse... uscite e solo uscite.

 

2B) Le seconde schede audio di cui parliamo sono invece le schede audio dedicate multimediali esterne.

Cosa cambia dalle interne? Praticamente nulla! Semplicemente invece di essere connesse via PCI-E, saranno connesse via USB. Utili per chi viaggia, per chi non vuole perdere spazio prezioso all'interno del case e anche per chi sta cercando semplicemente una scheda audio multimediale.

Per il resto sono identiche alle dedicate interne, se non per il fatto che gli amplificatori sono sempre meno potenti, per lomeno nel caso si sfrutti l'alimentazione USB, mentre qualora avessero una batteria potranno sfruttare una maggiore riserva di corrente. Il vantaggio è che comunque sono ovviamente isolate dai disturbi dei campi elettromagnetici interni al case.

 

2AB compendio) Le schede audio multimediali presentano un software che viene sviluppato e pagato: magari non si vede, ma all'interno del costo v'è la copertura delle spese per la progettazione hardware e software... progettazione che non avviene a gratis, ma spesso si basa anche su ricerche che le aziende hanno dovuto supportare. Qualora l'azienda si afferisca ad altre aziende per parti di software, come la presenza del software Dolby, è chiaro che per ogni prodotto creato sono state pagare a Dolby delle royalities, che nessuna azienda vi regalerà mai.

 

Quando non considerarle?

Non vanno assolutamente prese in considerazione se il vostro scopo è registrare o ascoltare prevalentemente musica.

 

Quando considerarle?

Quando lo scopo principale e giocare o vedere film esse assumono un'importanza fondamentale.

 

2C) Ora tocca alle schede audio dedicate pro o prosumer.

Non faccio distinguo tra interne ed esterne perchè le interne sono prodotti oramai totalmente professionali utili a gestire un palco tramite MADI, DANTE etc, perciò è abbastanza inutile prenderle in considerazione, anche perchè per saperle usare bene bisogna veramente essere dei fonici e non basterà "imparare sul campo".

Le esterne si collegano tramite interfaccia USB o Thunderbolt; oppure anche loro coi protocolli DANTE etc.

Quelle prosumer tuttavia si interfacciano coi classici cavi USB e al loro interno troviamo, come per le schede multimediali i due circuiti DAC e ADC.

In primis di queste schede catturano gli ingressi, su quelle più semplici da usare ci sono da 1 a 4 ingressi analogici, sopra i 4 ingressi ci troviamo davanti a prodotti pro o comunque in cui il confine non è facilmente tracciabile; e diventano pian piano sempre più complessi e simili ad un mixer da registrazione. Questi vari ingressi bilanciati sono per lo più utili ad amplificare i deboli segnali microfonici ed occupano almeno il 60% del budget che state spendendo, se consideriamo pure il circuito ADC arriviamo tranquillamente all'80/85% del budget. Questo perchè gli ingressi sono fondamentali nella registrazione: pensate ad un concerto ripreso da un telefonino o al video ufficiale... bene la differenza è quella e queste schede servono ad un unico scopo: un'ottima registrazione.

Il circuito di DAC invece serve per fare monitoraggio e per reinviare i segnali alle apposite uscite. Nella fascia bassa ci troviamo davanti a due uscite, nelle fasce più alte invece ne abbiamo anche 8 o più (poi ci sono le fasce alte anche con 2 o 4 uscite... ma non stiamo mettendo su uno studio, questa è per lo più un'infarinatura). Tutte queste uscite tuttavia non sono propriamente stereo... sono stereo se e solo se glielo diciamo noi dal mixer digitale, o se la traccia che stiamo ascoltando è stereofonica.

Se abbiamo tracce multicanale che succede? Semplice!

Se siamo nel nostro programma di registrazione e possiamo gestire le tracce saremo noi a dire dove mandare cosa, se stiamo guardando un film verrà un bel polpettone perchè queste schede, mancando qualsivoglia software per il surround multimediale, non sapranno mai cosa mandare e dove; manderanno tutto dappertutto.

Tuttavia troverete chi vi dirà che suonano meglio perchè vengono usate dai professionisti. Vero, ma se devo ascoltare musica perchè non spendere tutto il budget in un DAC? Alla fin fine, se va bene, in queste schede si dedica solo il 20% del budget a questo circuito.

Inoltre in gaming e nel multimediale serve poter interepretare un segnale Dolby o DTS, poter virtualizzare il surround in cuffie e poter equalizzare l'uscita. Nei prodotti pro l'equalizzazione è solo sugli ingressi: le uscite infatti sono per il monitoraggio ed è necessario che questa operazione sia il più lineare possibile.

 

Dovete suonare o cantare? Bene queste sono le schede che fanno al caso vostro! Dovete anche fare altro? Bhè dei compromessi si trovano, ma il loro scopo è chiaro e servono a poco se non dovete sfruttare quel circuito che porta via la quasi totalità del budget speso.

 

3) Già che abbiamo parlato di film è giusto parlare anche degli AVR.

Questi sono disposoitivi di solo OUTPUT... per il PC è così: a lui non interessa se hanno decine di altri ingrtessi, li vede come solo output.

Già a partire da questa differenziazione capiamo quanto siano dispositivi differenti dalle schede audio.

Gli AVR sono decisamente i dispositivi più complessi: sono dotati di radio (sintonizzatore), di DAC che lavora su canali digitali in ingresso per lo più differenti dall'USB. Inoltre hanno tutte delle sezioni dedicate all'elaborazione del suono, come l'equalizzazione sulle uscite. Infine montano all'interno tanti amplificatori (da 5 a 11 o più).

A cosa serve tutto questo ben di dio? Essenzialmente servono anche loro per il cazzeggio: ci si gioca e ci si vede film, poi si ascolta anche musica, ma non hanno la stessa qualità di un DAC dedicato.

Occhio però che oramai la virtualizzazione del surround in cuffia non è più presente su alcun prodotto. Perciò se giocate e guardate film in cuffia l'acquisto di un sitomplificatore non vi renderà più "fighi", semplicemente dimostrerà che avete speso male i vostri soldi: gli AVR sono dedicati a sistemi di diffusori e sono totalmente orientati ad essi.

A qualità come siamo messi?

Direi che se prendiamo AVR di fascia bassa e medio bassa non avremo mai dei miglioramenti rispetto alle schede audio multimediali, tuttavia nella gestione di un impianto surround possono essere decisamente più comodi. Salendo di fascia ritengo che solo un idiota potrebbe paragonare una scheda audio da massimo 300€ ad un sintoamplificatore da oltre 1000€.

 

4) Stiamo sul mondo dei film... ma qui andiamo proprio nella nicchia degli appassionati: sintonizzatori multicanale. Questi sono dispositivi che possiamo tranquillamente chiamare DAC multicanale per scopi multimediali. Parimenti agli AVR il nostro computer li vedrà come soli dispositivi di output. Parliamo di dispositivi che costano a partire da 1500€ e che per far suonare i diffusori necessitano di almeno altri 2000€ di amplificatori finali. Lo scopo di questi dispositivi è infatti la sola conversione del segnale stereofonico o multicanale ed inviarlo a delle uscite di linea.

Parliamo di prodotti di nicchia dedicati agli appassionati di film: dispongono di varia softwaristica che permette di bilanciare perfettamente i canali (molto più degli AVR), hanno una qualità decisamente superiore agli AVR, ma come DAC stereo sono abbastanza mediocri, non male, ma assolutamente non interessanti se lo scopo è per lo più ascoltare musica. Ascoltate in cuffia? Ai produttori non interessa: sono dedicati ad impianti di diffusori... coi Trinnov potete collegarne a cascata fino alla creazione di tutti i canali gestibili dal Dolby Atmos, impostare l'esatta posizione del diffusore nella stanza con la sua specifica risposta in frequenza ed equalizzazione... il costo? A partire dagli 11000€ solo per il sintonizzatore base.

 

5) Infine ci sono i DAC. Bhè questi sono semplici: lo dice già il nome; sono dispositivi col solo circuito DAC!

Gli ingressi sono solo digitali, qualora ci fossero degli ingressi analogici essi vanno direttamente nel circuito analogico del DAC senza essere digitalizzati. Sono dispositivi di solo output ed il loro unico scopo è quello di convertire al meglio possibile il segnale digitale in ingresso e restituirlo analogico sulle uscite analogiche. L'unico software presente sono i driver; nessun equalizzatore niente di niente al fine di non intaccare la qualità del segnale che andrà poi a restituire.

Detto ciò non è che tutti i DAC sono meglio di qualsiasi altra roba per ascoltare musica. Diciamo che in generale è così, ma sulla fascia bassa non immaginate chissà quale distacco rispetto alle schede audio multimediali, anzi talvolta il distacco non c'è proprio. Altro discorso sono invece i DAC da hi-end o da studio: queste sono macchine irraggiungibili per qualsiasi altro circuito di DAC incluso nei prodotti finora visti... certo non parliamo di DAC sotto i 1000€ e i cinesi sono ancora molto lontani dal proporci macchine simili.

 

COSA MI SERVE?

Onestamente parlando gli unici a sapere come userete questi dispositivi siete voi. Voi sapete se dovete registrare sul serio, giocare o ascoltare musica, non il recensore di turno, non l'esperto di turno.

Voi e voi soltanto sapete se veramente userete una scheda per registrare o meno. Perciò usate la testa e ragionate nel dare indicazioni su cosa vi serve... non mi addentro nel discorso gusti sonici, altrimenti esce un articolo eccessivamente lungo, ma tra tutte queste categorie di prodotti ci sono prodotti validissimi nel loro specifico campo e non c'è il prodotto che va bene per fare tutto al meglio. I compromessi sono talvolta necessari: un buon esperto saprà aiutarvi nella scelta del compromesso migliore.

 

QUALI COMPROMESSI?

Ovviamente metto velocemente i compromessi che mi sono trovato ad affrontare in un ventennio passato nell'hifi, non saranno tutti, ma sono quelli tipici.

 

1) Budget bassi

Bhè quando si hanno budget bassi non si può sperare di uscire con un prodotto che per 50€ sarà meglio di quelli da 200 e passa. Bisogna massimizzare il budget sull'uso principale ed accontentarsi per il resto.

 

2) Devo registrarmi, cantare, suonare etc

In questo caso avete già capito che solo un prodotto risponde alle vostre aspettative. Non si sfugge è un vicolo cieco; qualora serva veramente un buon circuito ADC qualsiasi sia il budget (escludendo budget alti) la risposta è sempre e solo una: scheda pro o prosumer! Il fatto che ci vogliate anche fare altre cose conta poco: se il budget ve lo permette si potrà corredare la scheda con un software surround per virtualizzare il surround in cuffia (parliamo di un massimo di un 30€ circa in più rispetto alla scheda). Volete vedere i film in multicanale sui vostri diffusori? Bene si guarderà ad un prodotto da aggiungere alla vostra scheda prosumer... ve l'ho detto da qui non si scappa!

 

3) Devo vedere dei film

Bhè se il budget vi permette un sistema Trinnov andate tranquilli... altrimenti gli AVR vanno benissimo!

Dovete usare le cuffie? Scheda multimediale + amplificatore per cuffie e sarete a posto!

 

4) Devo vedere dei film ma anche giocare

Anche in questo caso gli AVR sono ottimali, ma se giocate in cuffia occhio al virtual surround, e vi conviene veramente fare due conti per capire su che uso sbilanciarvi. Tuttavia anche in questo caso si può comprare un software per il virtual surround.

 

5) Devo ascoltare musica, ma anche..

Insomma bisogna quantificare musica e soprattutto quell'anche perchè non sarebbe la prima volta che mi si chiede un DAC e poi si ascolta si e no un'ora a settimana di musica su Tidal ed il resto del tempo si passa a giocare con le cuffie in testa.

 

CONCLUSIONI

Insomma l'uso è il principe sine qua è inutile mettersi a parlare di dispositivi audio.

Se potete prendervi dispositivi separati è un conto, ma se non potete... fatevi un favore: non pensate ai pollici in su su FB, non pensate a quello che gli altri penseranno di voi: fregatevene e siate egoisti! Gli unici a cui dovrete rendere conto della vostra scelta siete voi stessi!

Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli