La musica di Dublino

Pubblicato il 28/03/2009 - Last updated: 02/04/2016

Topic: Viaggi

La partenza per il 6, 7, 8 dicembre 2008 è programmata già da qualche mese prima per sfruttare il giorno di festa.
In Irlanda fa freddo e una preparazione preventiva ha fatto fare un salto in negozio ad acquistare un equipaggiamento adatto: pantaloni Quechua Forclaz 900, guanti da neve impermeabili, coprizaino impermeabile, calzamaglia uomo Una underactive (Pmone).
Tutto materiale valido a parte la calzamaglia uomo, che ha un rapporto prezzo qualità pessimo, costando 20 euro e tenendo ben poco caldo (oltre ad essere fastidiosa).
Si parte da Genova, prendendo alle 6:00 la corriera per l'aeroporto di Nizza. La partenza da Nizza avviene alle ** con volo Ryan Air. Nel viaggio, che dura circa due ore e mezzo si vedono le montagne, il mare, le cime innevate e infine le coste dell'Irlanda.
Un suono di tromba nell'aereo ci avverte che l'atterraggio è perfettamente riuscito e siamo arrivati.
Il grande aeroporto, prevede un'uscita in un lungo tunnel circolare, con scale mobili orizzontali che agevolano il trasporto dei bagagli.
All'uscita è possibile prendere per il centro, una corriera apposita in cui l'autista dà indicazioni su dove scendere in base all'albergo, o un normale autobus di linea. Il primo costa 7 euro, ma è più comodo da utilizzare per chi non conosce il posto, mentre il secondo viene 1,5 euro ed è utilizzabile solo su un senso della tratta per cui viene timbrato.

Il nostro albergo è in pieno centro, a pochi minuti dal simbolo della capitale, "The Spire". Dopo un po' di giri lo troviamo. Ha una reception molto stretta e alle camere si sale attraverso una scala a chiocciola.

Vediamo alcune particolarità negli usi del posto... Tanto per cominciare non ci sono le nostre prese, ma quelle all'inglese con i tre buchi disposti a triangolo. Per utilizzare le nostre spine è necessario possedere un adattatore.
I rubinetti, almeno nel nostro albergo, presentano uscite distinte per l'acqua calda e l'acqua fredda. Questo vuol dire che tra utilizzare l'acqua ustionante dall'uscita calda ed l'acqua gelata da quella fredda, si è preferito quest'ultima...
Per scaldare l'acqua nella doccia, viene utilizzato un apparecchio elettrico presente dentro alla doccia che ha un tasto di start e stop per accendere e chiudere l'acqua e un selettore per regolare la temperatura. L'acqua quindi viene riscaldata all'istante. Perprime un po' a livello di sicurezza, ma essendo che viene utilizzato da tutti, questa sensazione è solo apparenza.
L'acqua fuoriesce da un grosso cerchio posto nell'alto della doccia, che non è regolabile ed è fissato al soffitto. Questo significa che è praticamente impossibile non lavarsi i capelli e rende anche difficoltosa la pulizia finale della doccia di peli ed altro. E' infatti necessaria una spugna.
Altra particolarità, sempre elettrica, è che ogni apparecchio che utilizza una certa quantità di corrente, ha un mini interruttore tipo salvavita scollegabile a parte. Ce n'è uno per la cucina, uno collegato al phon, uno per il bagno, ecc.

Lasciate le chiavi nella reception, usciamo e torniamo a  "The Spire", una torre di accaio alta 120 metri, che parte con un diametro di 3 metri, per ridursi nella sua sommità a 15 centimetri. Interessanti i riflessi che fa l'acciaio.
Qua incontriamo un amico con cui si prosegue in alcune vie del centro.
Da notare la guida a destra: bisogna fare attenzione anche quando si è a piedi e si attraversa, perché l'istinto dato dall'abitudine è quello di guardare dalla parte sbagliata!

Una cosa appare lampante dopo qualche ora. Le tradizioni irlandesi a Dublino non esistono, spazzate da ipermercati e catene di ogni tipo. A parte i pub, non ricordo di aver visto negozi che non facciano parte di catene. Il livello di consumismo è quindi inaspettato. Enorme presenza di cinesi, che hanno negozi ovunque.
Tanti mega store di vestiti a prezzi molto bassi (20 euro per jeans, 5 euro per magliette maniche corte, ecc.).
Il mangiare invece costa decisamente caro. Alcuni esempi: una pizza margherita 14 euro, un succo da 1 litro nel supermercato 5 euro, una mini Guinness 5 euro, ecc. Questo almeno nelle zone principali...

Il vagabondare nel centro in questi megastore mette, un po' di tristezza, perché appiattisce le diversità e annulla le tradizioni del posto.

Ritroviamo l'Irlanda proprio nei pub, di cui gli irlandesi fanno un uso smodato. Il bello è che sono presenti persone di tutte le età, ed è normale anche trovare anziane da sole che si sorseggiano una birra.
Ed è proprio nei pub che si può ascoltare la musica dell'irlanda, con gruppi che suonano dal vivo, in questi locali davvero affascinanti, sia nell'estetica che nel modo i cui vengono vissuti. Si può anche passare da un locale all'altro, senza essere disturbati o che venga chiesta una consumazione obbligatoria.
Troviamo la tradizione anche nella birra Guinness, davvero squisita nella sua assenza di gas che evita quella spesso spiacevole sensazione di gonfiore che danno le bevande gassate.
Esistono anche altre birre, come la Murphy e la Beamish, entrambe di Cork, seconda città della Repubblica, ma hanno infinitamente meno visibilità.
La musica dei pub è rilassante, spesso i fiati sono lo strumento principale su chitarre e batteria, come da tradizione irlandese.
La musica di Dublino ci regala un frammento d'Irlanda.