Technics C700 reference series: esperienza d'ascolto

Pubblicato il 18/02/2016 - Last updated: 07/05/2016

Topic: Riproduzione audio hi-fi

Come preannunciato da alcune foto in questo periodo abbiamo avuto in prova l’intera serie Technics C700.

Questa serie di segmento reference è composta da un Lettore Network (ST-C700), un lettore CD (SL-C700), un amplificatore (SU-C700) ed una coppia di diffusori bookschelf (SB-C700). L’errore più comune è quello di far risalire la mente ai prodotti Technics che più negli anni passati hanno fatto godere della musica ad alcune migliaia di persone. L’errore è dato che all’epoca erano effettivamente venduti quali sistemi (o per lo meno erano spacciati tali dai venditori, dato che ogni componente può tranquillamente funzionare di per se stesso) oggi sebbene la serie C700 sia acquistabile in toto ed utilizzabile così come sistema, è ancor più facilmente di allora inseribile all’interno di un qualsiasi sistema di ascolto preesistente.

PREMESSA

In arrivo ci sono così ben quattro recensioni dedicate ai singoli componenti, e questa in cui parlerò più diffusamente dell’ascolto contemporaneo di tutta la serie reference. Non mi dilungherò in discussioni ed analisi tecniche che lascio alle recensioni dedicate, per questo motivo non considero questo articolo come una recensione, ma come un racconto di esperienza d’ascolto.

UNBOXING

PACKAGING

Si torna a scatole veramente hi-fi: sobrie, pulite con poche scritte dedicate al nome del prodotto ed al motto del rilancio di Technics “Rediscover music / Technics”. Il vantaggio di questi scatoloni è che costano meno degli scatoloni di componenti non prettamente hi-fi che invece ripropongono migliaia di inutili scritte, ma non solo: infatti sono pure più resistenti.

All’interno tutto è ben saldo con la giusta dose di imballaggio.

DESIGN

Questa volta non si parla di materiali più che altro perché si sta descrivendo l’intera gamma C700.

L’Alluminio è alla base del design, che presenta sul frontale di tutte e tre le elettroniche un pannello in materiale plastico in modo da rendere più elegante il “sistema” nel complesso ed aggiungere un tocco di design, che spesso è ricercato dai più (oltre al fatto di renderlo più apprezzabile da un’eventuale moglie).

I diffusori bookschelf sono laccati e ad oggi prodotti sia in colorazione bianca, sia in colorazione nera.

Il tutto comunque fa notare il fatto che Technics nella persona di Koji Mochizuki ha alacremente lavorato per rendere i prodotti Technics apprezzabili anche dal punto di vista estetico, senza dimenticare la storia di Technics e soprattutto senza dimenticare che il prodotto non deve essere solo bello da vedere, ma anche e soprattutto da ascoltare.

Mi dilungo sul design ancora un poco; il sistema è studiato sia per essere presentato in orizzontale, sia in verticale: la parte plastica ha infatti la stessa altezza per tutte le componenti in modo tale da rendere piacevole all’occhio entrambi i posizionamenti.

POSIZIONAMENTO

Abbiamo parlato di posizionamento ed è corretto spendere qualche parola per questo dato che on-line si trova anche un posizionamento scorretto proposto da una rivista.

La correttezza deriva solo da motivazioni tecniche, il non rispetto non vuol dire tuttavia che si ascolterà male, ma se si tiene acceso l’impianto per tempi prolungati causa una minore efficacia di dissipazione.

Il primo posizionamento efficace è quello sul piano orizzontale: questo permette di ottenere la più alta efficienza di dissipazione del calore, permette di non avere aggrovigliamenti di cavi, ma per lo meno quelli di segnale intercetteranno sul proprio cammino quelli di alimentazione (per quanto si stia attenti a separare per bene i cavi). Un ulteriore svantaggio è che orizzontalmente il sistema occupa più spazio, ma questo è strettamente legato a dove esso sarà posizionato e alle disponibilità di ciascuno.

Il secondo posizionamento efficace è quello verticale, ma deve rispettare una regola ferrea: l’amplificatore DEVE stare in alto (la foto che incriminavo invece lo mostra in basso). Ovviamente il vantaggio principale di questo posizionamento è che lo spazio occupato è minore, tuttavia l’amplificatore deve stare in alto per avere maggior ricircolo d’aria, se ci si preoccupa del fatto che è l’elettronica più pesante, tranquillizza il fatto che il peso è equamente ripartito dalle strutture inferiori sui quattro piedini. Tale posizionamento presenta inoltre il vantaggio che il maggior peso significhi automaticamente che il sistema è meno affetto da possibili vibrazioni esterne. Tuttavia i cavi saranno meno separabili.

DESCRIZIONE

Vi lascio alcuni link:

il primo al produttore

il secondo all’articolo inerente la presentazione italiana del ritorno di Technics.

il terzo al precedente ascolto;

Il segnale preferenziale tra elettroniche ed amplificatore è quello digitale coassiale, questo induce nell’errore di considerare le sezioni analogiche come inutili e di considerare il doppio ingresso PC come un inutile doppione, vedremo come ciò sia una considerazione banale nelle varie recensioni dedicate.

Il fatto che il segnale coassiale sia quello standard ha fatto inserire un cavetto RCA to RCA coassiale, tuttavia esso è di bassa qualità e se ne consiglia il cambio.

Purtroppo una seconda nota negativa è inerente i cavi di alimentazione, che presentano due problematiche gravi: in primis sono lunghi un metro, per molti saranno troppo corti; in secundis sono troppo sottili dato che hanno una sezione di soli 0.75mm2, ad onor del vero c’è da dire che se tali cavi per lettore CD e lettore network vanno ancora bene, per l’amplificatore sono sottodimensionati, per funzionare funziona, ma per suonare suona meglio con un cavo di alimentazione serio. Alcuni si lamenteranno per questo e potrebbero dire che per quello che costa potevano inserire un cavo migliore: faccio notare a tutti questi sapientoni che un cavo migliore non sarebbe costato 3 euro in più, ma circa 600 (incominciate ad inserire oltre ai materiali anche oneri fiscali ed il fatto che l’azienda produttrice del cavo non lo avrebbe certamente regalato ed i conti sono questi).

 Segnalate le uniche cose che hanno fatto storcere il naso passiamo ad argomentazioni più interessanti.

La serie C-700 presenta alcune innovazioni particolari: in primis il segnale amplificato non è analogico, ma digitale, in secundis presenta alcune evoluzioni circa l’alimentazione a batteria virtuale, in terzis pone accento sulla fase del segnale.

L’attenzione a questi tre elementi ha portato alla creazione di prodotti, puliti, veloci e dal suono naturale.

Certo sono stati inserite nuove tecnologie come: JENO (Jitter Elimination and Noise Shaping Optimization) per l’eliminazione del jitter, filtri digitali, Architettura Digital Noise Isolation, Hi Resolution Rematering, LAPC (Load Adaptive Phase Calibration) e Driver Phase Precision e Point Sound Source.

Un insieme di tecnologie che spiegheremo meglio prodotto per prodotto così da non appesantire eccessivamente un articolo che diverrebbe lungo troppe pagine.

USO COI FILM

Il sistema pur essendo stereo può essere tranquillamente usato durante la visione di film. Per ovvi motivi non avremo effetti surround, ma si potrà ottenere una scena stereofonica corretta, completa e naturale.

USO MUSICALE

L’uso musicale è certamente quello in cui la serie C700 può dare il meglio di sé. Il tutto lavora elettroacustimente in modo ideale, tanto che ad esempio alcune sezioni sembrano quasi inutili in quanto non vengono usate o se usate danno alcuni miglioramenti poco rilevabili.

Partiamo da questi dando anche una spiegazione tecnica minimale.

L’attivazione della tecnologia LAPC non si fa notare se non per un miglioramento del posizionamento quantificabile in pochi centimetri, ma questo è dovuto al fatto che gli SB-C700 sono dotati di un trasduttore a fase lineare.

La sezione PC dell’amplificatore sembra essere una replica dell’ingresso PC presente sul lettore network, che è tuttavia dotato di funzione Hi resolution remastering, la quale fa notare un miglioramento di naturalezza e spaziatura solo con alcune tracce, mentre con altre è poco efficace, ma sempre mai inserente strutturazioni fittizie nel segnale.

Tutte le altre tecnologie per la riduzione dei rumori invece si fanno ben notare facendo risultare il suono molto pulito.

Il suono risultante è piacevole, non è dotato di bassi corposi, ma ricordo che diffusori bookschelf non possono per limitazioni fisiche restituire un basso corposo, abbastanza onesto anche se per dare una sensazione di basso maggiore abbiamo una leggera evidenza attorno ai 150Hz. Le prime due ottave sono deboli ed un poco rinforzate dal reflex posteriore, che è ben dimensionato e fa rimanere il suono pulito, anche se un po’ affaticato al di sotto degli 80Hz. Il resto della gamma è preciso, veloce e dettagliato. Il tutto è abbastanza naturale e dotato di un’ottima posizionalità sul palco con un’immagine olografica molto precisa e realistica.

CONCLUSIONI

Prima di tutto diamo un occhiata ai costi: il lettore network e il lettore CD costano 999 euro cadauno; l’amplificatore costa 1299 euro e i diffusori costano 1299 euro la coppia, a conti fatti 4596, che può essere molto o poco dipendentemente dai punti di vista. Il suono complessivo è tuttavia risultato tra i più puliti e precisi per il prezzo ad indicare l’ottimo lavoro svolto da Mr. Itani e da tutto lo staff, compreso quello marketing nella cura del posizionamento di fascia di mercato; il rapporto qualità – prezzo è positivo e per alcuni singoli prodotti anche in vantaggio sulla concorrenza. Il tutto è facilmente controllabile da un unico controllo remoto indice di comodità senza dover usare 3 controller.

LINK ALLE RECENSIONI DEDICATE COMPONENTE PER COMPONENTE

Il lettore network ST-C700

Il lettore CD SL-C700

L'amplificatore SU-C700

I diffusori SB-C700

Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli