Veratrum

Sentieri Dimenticati

Critique
Posté le 29/02/2012
Vote: 8/10

Per colori i quali bazzicano un po’ nell’underground del metal estremi italiano, i bergamaschi Veratrum non sono un nome nuovo. Il loro demo d’esordio datato 2010 dal nome Sangue stupì molti affezionati del black/death d’annata e contribuì a spargere il nome di una band veramente promettente, pronta a fare il grande balzo. Quindi, con sommo piacere in questa recensione vi presento il primo album da parte di questi quattro ragazzi determinati a lasciare un segno veramente pesante nella musica metal italiana. Sentieri Dimenticati si presenta come un lavoro autoprodotto altamente professionale, dalla grafica eccelsa al libretto curato nei minimi termini, dalla produzione cristallina alla violenza che il gruppo sprigiona. Una violenza che spesso viene mediata da una leggera melodia che la completa e l’arricchisce di atmosfera.

Cantato come sempre in lingua italiana, l’album si apre con La Voce del Silenzio, introduzione a base di voce femminile narrante un testo di H. P. Blavatsky che precede la furia di Uomo, traccia che mostra già tutte le caratteristiche del gruppo. I controtempo, le veloci sferzate e le cadute nel groove più putrido fanno confluire influenze dei migliori Hypocrisy con quelle dei Nile e dei francesi Arkhon Infaustus ma con una personalità di spicco che viene allo scoperto soprattutto quando alla velocità é unita la melodia per dare al tutto un tocco persino epico. A seconda del cambio di atmosfera, anche la voce muta, passando dal growl profondo allo scream acido. L’inizio imperioso di Lo Sventramento dei Guardiani della Terra Cava è veramente da pelle d’oca per il suo mood epico, drammatico e carico di quel groove sinistro perfetto per l’atmosfera. Non mancano alcune sezioni in tempo veloce che portano riffs dissonanti ma la traccia in generale dona il meglio di sé durante i tempi medi, grazie anche ad growl dall’oltretomba ed alcune melodie appena accennate.

Di tutt’altra pasta è la successiva I Trionfi più Grandi, bordata di sano black/death che a tratti potrebbe richiamare i primi Angelcorpse durante i ferali blast beats ma che comunque non perde di vista la forma della canzone, con tanto di sezioni groove dalla pesantezza asfissiante e linee soliste leggermente più accessibili da parte della chitarra. Rullate marziali ed improvvise esplosioni in tempi veloci ci introducono a Ars Goetia, traccia brutale che tuttavia mostra aperture in voce pulita con base di tastiera a dare un tocco epico veramente originale. Stupiscono ancora di più le chitarre “arabbeggianti” poste in apertura di una strepitosa I Braceri del Tempio di Thot, traccia dall’incedere maestoso e dalla struttura sempre in bilico tra una forma primordiale di black/death su tempi medio/veloci ed aperture maggiormente accessibili del tutto particolari.

Ci si avvicina alla conclusione del lavoro ed é impossibile soprassedere sulla magnifica, emozionante introduzione a Ritorno ad Atlantide, traccia che colpisce a livello di melodie ed impatto allo stesso modo. Un piccolo gioiello che non mancherà in sede live del gruppo. Un discorso molto simile si potrebbe fare per la strumentale Orizzonte, evocativa al massimo durante le note di piano in un crescendo di pathos ad introdurre Thule che mostra aperture ariose di stampo epico ad alternarsi con le classiche influenze death metal. Il tremolo delle chitarre conserva sempre un tocco melodico particolare ed il tutto rimanda chiaramente alla prima corrente melodic death/black sviluppatasi in Svezia agli inizi degli anni 90. A terminare il disco troviamo la marcia imperiosa di Agarthi, traccia che nella sua struttura cela numerosi cambi di tempo e di atmosfera. I ferali blast beats di batteria sono sapientemente amalgamati a partiture groove con grande dispendio di energie ed idee vincenti.

Insomma, i Veratrum con il loro primo lavoro sono già stati in grado di farsi notare alla grande. Il balzo dal 2010 a livello di maturazione ha dell’incredibile e nonostante il 2012 sia appena iniziato, Sentieri Dimenticati si candida per essere una delle più piacevoli sorprese dell’anno in corso. Complimenti alla band e comprate il CD a scatola chiusa.

Veratrum - Sentieri Dimenticati

Veratrum

Sentieri Dimenticati

Cd, 2012, Autoproduzione
Genre: Death metal

Tracks:

  • 1) La Voce del Silenzio
  • 2) Uomo
  • 3) Lo Sventramento dei Guardiani della Terra Cava
  • 4) I Trionfi più Grandi
  • 5) Ars Goethia
  • 6) I Braceri del Tempio di Thot
  • 7) Ritorno ad Atlantide
  • 8) Orizzonte
  • 9) Thule
  • 10) Agarthi

Renseignements pris à partir du disque

Sabnok: batteria
Marchosias: basso
Caim: chitarra
Haiwas: voce/chitarra 

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