Lucio Corsi

La gente che sogna

Recensione
Pubblicato il 11/10/2023
Voto: 7.4/10

Come sarebbe un album glam rock degli anni '70, zona David Bowie e Lou Reed, se fosse cantato in italiano e suonato nel 2023?
"La gente che sogna", il terzo album in studio di Lucio Corsi potrebbe rappresentare perfettamente quanto detto sopra.

I testi sono originali, gravitano molto intorno al sogno, al gioco, alla metafora. Lucio Corsi è stravagante, estroso, fuori dagli schemi, è un personaggio diverso dal solito panorama italiano.
"Radio Mayday" è romantica e l'atmosfera è ripresa perfettamente nel video, dove un ragazzo e una ragazza si amano in una vecchia station vagon.

"Astronave Giradisco" uno dei singoli dell'album, evidenzia l'estrosità presente nei testi, "dove le statue camminavano per stare al passo coi tempi", segnalando lui stesso i crediti per i riferimenti con il passato "c'era una coda luminosa tra le stelle, anche il satellite d'amore di Lou Reed". Da vedere il video di Tommaso Ottomano.

"Magia nera" è un po' la "Suffragette City" del nostro cantautore di Grosseto. Divertente il video con le suore musiciste, brano allegro malgrado nel testo dice "ci ricoprono di tagli i sogni infranti, siamo bambole vudù. Magia nera, nera, nera, nera, vudù"

"La gente che sogna" ha un testo molto bello sui sogni, dove "i cuscini portano in vacanza la gente che sogna. Dove accade di tutto, ma tutto ciò che accade non conta".
Attenzione che i sogni possono anche essere brutti, "il cielo nella finestra è buio e tetro, ma è necessario un incubo per svegliarsi con sollievo"

Le esperienze vissute, nell'immaginario di Lucio diventano "Orme" ed il ritornello è eloquente su come ci possano segnare: "certe orme sono ferite sulla riva, che non spariscono con le onde, ma restano stampate sulla pelle a vita"

Le prime parole de "la bocca della verità" fanno riflettere: "E se a mentire fosse la realtà"?
Nel brano c'è un po' di Renato Zero, c'è l'incursione di una voce femminile giapponese, ripresa anche nel video con una suora nipponica che lega Lucio Corsi ad una sedia. Potrebbe parlare di un personaggio di un manga, chissà... Il protagonista recita parole strane e dure, "Io sono uno che muore, che sparisce come tutto il resto, è chiaro. Se sarò polvere, che sia da sparo". Ma il brano è bilanciato dalla leggerezza della voce femminile che ci riporta alla leggerezza di vecchi cartoni giapponesi.

"Glam Party" mette il piede sull'acceleratore, ed esplode nel bel ritornello "Prima dell'aldilà non voglio luci sul palco, perchè la notte è una possibilità, il buio un foglio bianco". Tutto è a rovescio: "quando sarò giovane avrò modo di ribellarmi, disobbedendo a tutto ciò che penso, vestito come vogliono gli altri".

Pezzo lento e malinconico "Danza classica": "Lo sai dov'è la donna che cerco? È in una storia che si concluse, troppo scura perfino per gli occhi degli infiniti pali della luce"
Conclude l'album "Un altro mondo", nel quale Lucio si rifugia nel mondo onirico "Che esista un altro mondo io non ne dubito, basta credere agli occhi, credere agli occhi anche quando si chiudono"

Lucio Corsi è un cantautore istrionico anche nel vestirsi, erano dai tempi di Alberto Camerini, che non vedevo un vestiario così fantasioso e fiabesco. Ma in questi tempi così votati ai social e ai video virali, forse è più difficile che mai fare emergere la qualità e la sincerità di un ragazzo che vive in un casale di campagna.
La copertina, come per tutte le precedenti, è stata realizzata dalla mamma di Lucio Corsi e si abbina perfettamente ai contenuti fiabeschi e sognanti dell'album

 

Lucio Corsi - La gente che sogna

Lucio Corsi

La gente che sogna

Cd, 2023, Sugar music
Genere: Pop , Rock

Brani:

  • 1) Radio Mayday
  • 2) Astronave giradisco
  • 3) Magia nera
  • 4) La gente che sogna
  • 5) Orme
  • 6) La bocca della verità
  • 7) Glam Party
  • 8) Danza classica
  • 9) Un altro mondo

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