M2TECH ROCKSTAR YOUNG MKIII: IL DAC A MEZZA DIMENSIONE CHE LOTTA COI GIGANTI

Pubblicato il 27/03/2019

Topic: Riproduzione audio hi-fi

Diciamolo subito: lotta coi giganti, ma non è un ammazzagiganti.

Non è un Davide contro Golia, ma è tutto quello che basta per convincermi e siglare una recensione ben differente da quella che dedicai alle elettroniche EVO della stessa M2Tech.

 

DESCRIZIONE

Partiamo da quello che solitamente interessa i più: il prezzo. Lo Young MKIII di M2Tech costa 1450€ a listino; ma personalmente ho avuto l'occasione di ascoltarlo per lo più con l'alimentatore Van Der Graaf MKII, che appartiene alla stessa serie. In questo caso dobbiamo aggiungere altri 949 euro (sempre a listino), ma alla fin fine bisogna considerare che questo alimentatore può fornire corrente a ben quattro dispositivi, perciò potete benissimo vederlo quale upgrade futuro a coronazione magari di un'accoppiata con un preamplificatore M2Tech Nash (che spero di poter provare a breve).

Detto questo i dispositivi della serie Rockstar sono dotati di misure decisamente contenute: larghi e profondi 20cm; alti 5cm. Tuttavia questo contenimento non si fa tanto estremo da inficiarne la resa sonica.

Il design mi ricorda qualcosa di futuribile, elegante, ma sobrio e senza inutili fronzoli; personalmente lo apprezzo, ma de gustibus non est disputandum e lascio le considerazione di bellezza a voi lettori.

Passando al parco ingressi mi viene da dire che questo è decisamente ben attrezzato: USB, coassiale, ottico, AES/EBU, Bluetooth con codifica Qualcom aptX. (molto bella l'app M2Tech, ma onestamente non ho musica su smartphone perciò non ho approfondito)

Interessante anche la possibilità di streaming MQA, sempre che ascoltiate in streaming.

Tuttavia una menzione a parte merita anche l'ingresso analogico sbilanciato, presente al fine di usare lo Young MKIII in accoppiata con un preamplificatore PHONO.

Il parco uscite invece è ridotto all'osso ed abbiamo solo le uscite stereo bilanciate XLR. Chi necessitasse di uscite sbilanciate tuttavia non si preoccupi: M2Tech offre in bundle col DAC anche due convertitori XLR/RCA femmina. Non immaginatevi grandi circuiti presenti in questi convertitori: l'XLR potete tranquillamente vederlo come due segnali RCA dei quali uno è in controfase... descrizione pessima, ma che fa capire che basta prendere il solo polo caldo dall'XLR per ottenere un RCA anche a chi sia a completo digiuno delle basi di teoria dei segnali elettrocustici.

L'interno è decisamente più interessante di tutto quello che vediamo fuori. In primis notiamo che lo spazio realmente occupato è pari a circa i due terzi dello spazio usato … qui mi si conceda l'unico appunto: non si sarebbe potuto optare di sfruttare questo spazio per un amplificatore per cuffie, c'è già il preamplificatore... fatto 30 facciam 31?

Tuttavia tutto sulla board è estremamente ordinato, indice di una certa filosofia di lavoro, che non solo vuole usare i migliori componenti, ma anche sfruttarli al meglio.

Il controllo del volume è di tipo digitale, ma lavora nel dominio analogico: perciò è digitalmente controllato, ma lavora similmente al classico potenziometro... a dir la verità nettamente meglio del classico potenziometro.

Mentre a caratterizzare il suono è la vecchia gloria Texas Instrument PCM1795.

 

ASCOLTO

Tecnicamente sembra ottimo... ma come suona?

Alla fin fine è questo che devono fare questi dispositivi!

Le premesse non erano delle migliori: avevo ascoltato in passato le elettroniche delle serie EVO e quelle creature di Marco Manunta non mi avevano minimamente colpito, nonostante ne avessi letto un gran bene. Ciononostante ho richiesto a Marco di provare la nuova serie Rockstar senza pregiudizi.

Bene, senza mezzi termini, tramite lo Young MK III Marco mostra in pieno la sua capacità progettuale, proponendo un DAC e preamplificatore decisamente concorrenziale sul mercato. Suona in modo solido con un buon bilanciamento su tutta la gamma ed un ottimo palcoscenico, anche se questo è forse il lato meno esaltante, dato che non è estesissimo. Il PCM1795 colora il tutto con la sua tipica filigrana sonica, ma devo ammettere che fino a qualche anno fa è stato tra i miei chip preferiti, ed è evidente come ancora oggi sia pienamente capace di dire la sua. Poco conta l'arretratezza tecnica: se ben usato, come sullo Young MKIII è tuttora capace di far palpitare i cuori e far muovere le nostre fibre muscolari.

Tuttavia per concludere mi sembra corretto aggiungere una breve descrizione delle differenze tra Young MKIII liscio, o con alimentatore Van Der Graaf MKII.

Onestamente parlando le differenze non sono epocali, ma sono per lo più tutte incluse in un minor rumore ed un palcoscenico un poco più esteso grazie alla presenza di una migliore alimentazione... tuttavia, come dicevo in precedenza, potete considerarlo come upgrade all'impianto... nonostante il variopinto mondo facebookiano vi cercherà di convincere che i cambiamenti sono notevoli ed epocali.

 

TESTS

C'è chi vi propina due miliardi e mezzo di grafici, c'è chi ne propone uno abbastanza sconcertante: il sottoscritto.

In effetti non mi sarei aspettato questa risposta: a dimostrazione di quello che vado ripetendo da anni circa la banda strumentale e il come un qualcosa viene registrato.

In pratica tutto quello che conta è al di sotto dei +-0.1db... il resto decade molto velocemente... ma state tranquilli non è un problema, anzi se amate i transienti e la naturalezza è il DAC che fa per voi.

 

CONCLUSIONI

Indipendentemente dalle misure; conta come suona e l'M2Teck Young MKIII lo fa in modo tanto naturale da mandare a ramengo i vari grafici e farci focalizzare sullo scopo di tutto: la Musica.

 

 

IMPIANTO USATO

Giradischi: TEAC TN570.

Cavi: autocostruiti.

Base antivibrazioni: autocostruita, Ladysound Telluric Base.

Multipresa: Ladysound Multipresa 6.

Amplificatore: Anaview AMS 0100-2300,

Connex Electronics CxD250-HP.

Diffusori: Audio Nirvana Classic Ferrite 15 in cabinet 13.6 modificato,

Maurilio Sound Marlene,

Maurilio Sound Minas Rill.

 

Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
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Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
Photography by Marco Maria Maurilio Bicelli
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