Hiroshima mon amour: Interview 22/04/2008

Posted on: 23/04/2008 . Last updated: 04/08/2008


Carlo Furii, membro storico degli “Hiroshima Mon Amour” in una mail mi scrive: “siamo particolarmente legati a te in quanto fosti il primo recensore del nostro primo demotape nel lontano 1997”. Come potrei non fargli un'intervista dopo queste parole?

Quali sono i gruppi ed i dischi che, data la loro influenza, ti hanno spinto ad iniziare a suonare?

Senza dubbio The Cure e Joy Division, abbiamo cominciato facendo cover dei loro pezzi. Ma se devo farti il nome di un gruppo che ci ha spinti a comporre musica nostra, devo dirti i Diaframma: dopo aver ascoltato "Siberia" abbiamo capito che era possibile fare un rock di qualità con il cantato in italiano ad abbiamo deciso che sarebbe stata quella la nostra strada.

Tra gli artisti contemporanei segui qualcuno in particolare?

Se devo dirti la verità, nessuno mi fa impazzire. É un periodo che preferisco più guardare indietro, persino rispetto alla new wave anni '80.
Sto ascoltando molto artisti come Bowie, Lou Reed, Roxy Music, Kraftwerk, Neu! e così via, anni '70 insomma. Dei contemporanei apprezzo molto i Radiohead.

Come vedi la scena italiana attuale?

Nulla di particolarmente interessante, nulla di paragonabile a quanto di fantastico è successo negli anni '90.

Dopo il disco dal vivo "Embryo tour 2005", da poco uscito, siete già all'opera per un nuovo lavoro?

In realtà le registrazioni del nuovo album sono iniziate prima ancora che registrassimo il live, più o meno nell'estate del 2005. Ma è un lavoro travagliato, la formazione degli Hiroshima Mon Amour è cambiata in corso d'opera ed abbiamo più volte lasciato e ripreso le lavorazioni in studio.
Tuttavia penso sarà un album molto interessante, con molte sorprese.

Com'è cambiato l'approccio alla musica dopo più di dieci anni di attività?

É cambiato in modo radicale, all'inizio avevamo molte speranze di affermarci con la nostra musica e le delusioni sono state tante. La svolta è stata quando abbiamo deciso che saremmo comunque andati avanti a forza di passione e senza troppe aspettative. Sicuramente il nostro attuale approccio alla musica è molto più sereno che in passato e ci prendiamo la libertà di decidere quando e come fare un nuovo disco od un nuovo giro di concerti senza alcuna pressione esterna.

Hai delle preferenze letterarie che ti hanno influenzato nella composizione dei testi?

Ho amato molto i poeti decadenti francesi e italiani, in ogni caso penso che il mio modo di scrivere sia del tutto istintivo.

Il tuo lavoro “per vivere”, è nell'ambito musicale?

Assolutamente no! Magari! L'attività musicale di tutti i membri degli Hiroshima Mon Amour viene svolta solo nei ritagli di tempo dal lavoro vero, quello che ci da' da mangiare... per noi, in fondo, suonare in un gruppo è solo un "hobby"

Come riesci a coniugare il lavoro, il gruppo e la famiglia? E' difficile?

Dimentichi l'etichetta discografica, sono dentro fino al collo al progetto "Danze Moderne", una nuova etichetta indipendente che tratterà prevalentemente rock, new wave ed elettronica, tutto rigorosamente cantato in italiano (www.danzemoderne.it). É tutta una questione di organizzazione, ma mentirei se ti dicessi che non è difficile, anzi, più passa il tempo e più diventa difficile, rischio di fare centomila cose in un giorno e nessuna fatta bene... attendo momenti migliori sotto questo aspetto.

A proposito dell'etichetta "Danze Moderne", quali saranno i primi gruppi che proporrete?

Top Secret, nessuno ha firmato nulla, siamo ancora in fase di disbrigo pratiche burocratiche. Posso però anticiparti che una delle prime uscite sarà una cd compilation con sopra alcuni nomi di spicco dell'underground italiano, selezionati in base agli obiettivi stilistici che si propone l'etichetta. Una sorta di  nostro "manifesto".

Quali sono le difficoltà maggiori che si hanno nella creazione di una nuova etichetta?

Guarda, potrei dirti i soldi, ma quelli alla fine li abbiamo trovati. Invece la burocrazia è allucinante, tra SIAE e autorizzazioni varie abbiamo trovato dei grossi ostacoli. Praticamente bisogna stare un anno dietro alle scartoffie prima di uscire con il primo disco.

La band ha subito vari cambiamenti di formazione... Come vivi questi momenti? E' più forte la componente dispersiva del dover ricominciare, oppure la componente di novità che può portare l'inserimento di nuove persone?

É vero che l'innesto di nuovi musicisti ha apportato molte novità e contaminazioni al sound della band, ma non ti nego che i numerosi cambi di formazioni hanno messo in seria difficoltà il progetto Hiroshima Mon Amour in più di un'occasione, impedendo una ricerca "ragionata" sul nostro sound e rallentando i processi compositivi e realizzativi. Se vogliamo, un altro merito del live "Embryo tour 2005" è stato di aver riempito un vuoto abissale tra l'album precedente ed il prossimo, ancora in fase di lavorazione.

Quel'è il rapporto tra le nuove tecnologie e gli HMA?

Buono, sia in ambito musicale che extra musicale cerchiamo di essere al passo con i tempi per non restare a piedi.

La generazione dell'mp3, è molto diversa da quella dei demo su cassetta, delle fanzine fotocopiate e dei passaparola per lettera postale. Come vivi queste trasformazioni?

Mi fai tornare in mente di averti conosciuto tramite lettera dopo aver letto un tuo annuncio su una fanzine, presentavi "Estatica"... era il 1996 se non ricordo male. Si, siamo un'altra generazione, quella del vinile e della fanzine... come sono cambiate le cose! Penso che soprattutto internet abbia cambiato il mondo, ora comunicare è molto più facile. Cerco di vivere queste trasformazioni sempre positivamente, cioè voglio credere che i nuovi ritrovati della tecnologia ci stiano aiutando a vivere meglio... anche se non sempre è così.

Hiroshima mon amour
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