Rhumornero: Interview 20/11/2008

Posted on: 20/11/2008


I Rhumornero hanno pubblicato il loro primo album "Umorismi neri", sono già andati in tour con nomi del calibro di Baustelle, Marlene Kuntz e Almamegretta. Capirete che un po' di curiosità di saperne di più può anche venire...
Abbiamo fatto qualche domanda a Carlo De Toni, il leader del gruppo.

Rhumornero; rhum, rumore e nero, tre componenti fondamentali nel vostro modo di essere?

Rhum è divertente ma non c'entra niente...in realtà il nome contiene quattro parole ; rumore, umore , nero e rh , quest'ultimo sta a significare il sangue che ogni artista da al suo progetto, il rumore ci rimanda al carattere delle nostre distorsioni, il nostro umore che diventa umorismo.... nero che è una componente fondamentale dei testi, l'idea di chiamarci cosi è partita proprio dalla parola "Umorismi neri" che inevitabilmente è diventato il titolo di questo disco.

Cosa vi hanno lasciato le vostre esperienze musicali?

Tantissima esperienza, Giacomo Macelloni e Ettore Carloni hanno suonato nei Super B e lavorando costantemente con le major hanno avuto la possibilità di fare centinaia di concerti nei palchi piu importanti d'italia con grandi successi live e di vendita, Antonio Inserillo è stato per anni il batterista dei Tossic e dei Death SS lavorando a livello nazionale e internazionale nell'ambito Metal e non solo , nel suo eclettico percorso artistico ora si ritrova ad essere il "bassista" dei Rhumornero, io (Carlo De Toni) si può dire che sono il fanalino di coda, scrivo canzoni, ho lavorato negli studi di registrazione e nel teatro per circa una decina d'anni mantenendo la mia passione per la composizione che oggi vede i suoi frutti.

In che modo vi siete incontrati per formare il gruppo?

Ci siamo incontrati casualmente nelle sale prova del "Music-Street" a Lugnano (PI), io e Giacomo suoniamo insieme dal 2002 portando avanti diversi progetti e smisurati demo-tape, nel 2005 abbiamo conosciuto Antonio che cercava un esperienza come bassista e cosi, di fronte a buone bottiglie di vino e ottimi presupposti abbiamo deciso di formare un gruppo, Ettore è arrivato agli inizi del 2008 per completare in maniera eccellente l'organico della band.

le musiche e alcune cadenze nel cantato devono molto ad alcuni nomi noti, quali sono le vostre influenze?

Le nostre influenze partono dagli anni ottanta, dal pop al metal e al fenomeno grunge fino alla fine degli anni novanta, i movimenti che hanno ispirato il progetto vengono dalle produzioni del c.p.i. (consorzio produttori indipendenti) il personaggio che ritengo piu interessante del panorama italiano è Gianni Maroccolo il resto è qualcosa di molto personale che si materializza durante le prove e i concerti, credo che i Rhumornero abbiano creato da subito e in maniera naturale un sound tutto loro, siamo pop, rock, dark, metal senza mai esserlo davvero, restiamo sulla linea di confine di questi generi senza mai eccedere lasciando una specie di dolce amaro che è il nostro stile rappresentato da questo disco.

Ci raccontate come è nato il vostro primo lavoro "Umorismi neri"?

In realtà il gruppo è nato facilmente perchè avevo gia composto il disco e cercavo solo di produrlo con dei buoni musicisti, quindi, il nostro lavoro all'inizio è stato quello di realizzare i pezzi alla ricerca del suono personale e dell'interpretazione di ogni singolo per creare l'identità del gruppo.

Carlo, da cosa prendi ispirazione quando devi comporre un testo? è piu vita reale o fantasia?

Prendo ispirazione dalla mia vita quotidiana, sono canzoni scritte in una cameretta sempre in penombra, quindi intime alla ricerca costante della profondità. cerco di studiare il piu possibile la melodia della parola cercando di non perdere mai il significato di cio che voglio dire, scrivere in italiano è difficile perchè entrare nel banale è molto semplice credo che il segreto sia non cercare mai le melodie iniziali in inglese, ma direttamente in italiano, il risultato è totalmente differente.

C'è un brano tra quelli presenti nel disco a cui sei particolarmente legato? Perche?

E' una domanda molto difficile perchè ogni brano racconta una storia che per me ha un significato profondo, parole stirate e sofferte che vanno giu giu in profondità tra domande senza risposta e labirinti esistenziali cercando di alleggerile a volte, con dell' ironia...comunque credo che "il conflitto" "il segreto" e "il sogno" siano i brani che sento di maggior spessore, sono stati scritti in due notti e arrangiati in sei mesi circa.

Avete aperto per alcuni gruppi molto famosi in italia come Baustelle, Almamegretta E Marlene Kuntz ci raccontate come sono andati i concerti? c'è qualche gruppo in cui vi sentite maggiormente vicini dal punto di vista umano e musicale?

I concerti sono andati tutti molto bene, credo che con i Baustelle e i Marlene Kuntz ci sia stato un momento di popolarità che ci ha fatto conoscere come speravamo, il loro pubblico ha apprezzato molto la nostra musica, con gli Almamegretta è stato piu difficile per la differenza abissale dei generi ma comunque anche quello molto positivo, dalle recensioni ho letto che ricordiamo a tratti i Marlene Kuntz e Afterhours, in realtà non li ho mai seguiti, solo di recente ho potuto scoprire "bianco sporco" e "uno" dei marlene kuntz che considero due capolavori.

Qual'è lo stato di salute della musica italiana sul volgere della prima decade degli anni 2000?

Credo che nell'undergroud italiano ci siano davvero degli artisti strepitosi, My Space ha dato una grande possibilità e visibilità per chiunque abbia qualcosa da dire, credo ci sia qualità e coraggio, vedo anche che in questi tempi difficili non c'è scoraggiamento, si lotta a denti stretti e pugni in tasca, si lavora e si produce.

E' difficile vivere di musica in un periodo di cosi grande incertezza e mutamento, dovuto anche al download selvaggio degli mp3? qual'è la vostra opinione sull'argomento?

Credo che ormai il fenomeno di download selvaggio sia entrato nella cultura popolare ed io personalmente non ci penso piu perchè non posso farci niente, una volta si vendeva il disco e si viveva, oggi il cd è diventato un oggetto di merchandising pari alla maglietta o alla spilla che trovi nel banco dei concerti , è diventato una specie di biglietto da visita e proprio per questo vivere di musica è diventato molto difficile ma è anche vero che vent'anni fa per incidere un disco ci voleva il produttore, lo studio e tanti tanti soldi, ora in casa con un buon computer e dei microfoni adeguati si possono produrre dischi di alta qualità con costi accessibili a tutti, la figura del produttore sta scomparendo, ora è il musicista produttore e artefice di se stesso per non parlare delle etichette indipendenti che molto spesso ragionano e la vorano meglio delle grandi major, quindi, in realtà sono le televisioni e le grandi radio che si dovrebbero adeguare ai tempi...

Tornando a voi avete già dei progetti per il futuro o vi state concentrando sull'attività live?

Siccome sono abituato a prendermela comoda sto scrivendo lo scheletro del prossimo disco e contemporaneamente siamo in salaprove per preparare lo show di un'ora e mezza che presenteremo da febbraio 2009 e che porteremo avanti fino alla fine dell'anno.

Rhumornero
2008