Giorgio Conte in concerto a Legnano

Pubblicato il 14/03/2012 - Dernière mise à jour: 06/10/2013

Sujet: Musica

Giorgio Conte in concerto a Legnano, è arrivato un bastimento carico d’ironia


Luogo: Teatro Galleria – Legnano (MI)

Data: 2.03.2012

Ci sono sere in cui la pigrizia prende il sopravvento e, allora, è dura, soprattutto d’inverno, uscire da casa, abbandonare la propria poltrona per recarsi a teatro. Forse può essere questa la spiegazione di un bel teatro come il Teatro Galleria di Legnano, però semi vuoto, un pubblico che ha mancato una ghiotta ghiottissima occasione, un concerto di Giorgio Conte in tour per presentare il suo nuovo disco “C.Q.F.P. (Come Quando Fuori Piove)”. Magari non è neppure pigrizia, forse è solo uno snobbare i teatri di provincia per riversarsi sugli spettacoli in cartellone nella vicina Milano, fatto sta che la gente presente era davvero poca.

Peccato, doppio peccato.

Primo perché assistere a un concerto di Giorgio è sempre un evento piacevolissimo, anche chi ama restare chiuso in casa quando fuori piove, si sarebbe sentito a suo agio, quasi si trovasse come d’incanto a casa propria, perché Giorgio rispecchia questo modo di cogliere la vita, non  a caso il brano che ha dato il nome alla sua nuova fatica discografica recita proprio così “Noi due all’asciutto / e chi se ne frega / se di là dei vetri / sta cadendo il cielo”.

Secondo perché l’evento era inserito nel programma “Eventi per il mondo”, organizzato da Ares Onlus, un’associazione di volontariato per la cooperazione internazionale allo sviluppo e rappresentava quindi un importante momento di sensibilizzazione oltre che di aiuto economico.

Tornando a questo nuovo disco, nel presentarlo Giorgio ha tenuto a chiarire che per la sua realizzazione non s’è proprio fatto mancare nulla, l'ha in pratica registrato in casa, tra i suoi cani e il suo gatto, tra un’attività domestica e l’altra, un tè o un caffè con i biscottini, con vicino l’amico e grande fisarmonicista Walter Porro tessere le trame, utilizzando anche strumenti musicali d’infanzia come i piatti di una vecchia batteria giocattolo, il suo pianoforte con i pedali un po’ rumorosi e tanti effetti speciali. In proposito, sorridendo, ha voluto rilevare che il disco è pieno di effetti speciali come il richiamo della quaglia, il verso della tortora e della civetta, il canto mattutino di un gallo, un cinghiale in amore, il rumore della selce che mola la falce … effetti che sono stati riprodotti puntualmente anche durante la serata, con qualche fuori onda, cui subito Giorgio ha replicato scherzosamente “questi effetti speciali ci stanno proprio prendendo la mano”.

Come avrete già capito, non è stato certamente un concerto di quelli in giacca e cravatta, impettiti, senza mai una sbavatura, di quelli che a fine concerto si finisce per pensare, ma se mi ascoltavo il disco in studio, non era forse la stessa cosa?

No, con Giorgio questo rischio non si corre, già l’inizio del concerto è stato inusuale, prima che entrasse, a sipario chiuso, è stato fatto ascoltare “Gli innamorati e la marina”, un brano dell’ultimo disco, direttamente da cd tanto che, ho pensato, strano che prima di un concerto s’intrattenga il pubblico in sala, con la stessa musica che poi l’artista in cartellone andrà a suonare. Invece, a fine brano, ecco aprirsi il sipario e comparire Giorgio, accompagnato da due bravissimi musicisti, il già citato Walter Porro che si è poi alternato per tutta la serata tra fisarmonica e pianoforte e Alberto Parone che ha curato la parte ritmica tra batteria, percussioni e vocal bass.

Walter Porro si è poi reso protagonista anche di due grandi momenti, omaggiando Lucio Dalla con “L’anno che verrà” eseguito al pianoforte prima dei bis e suonando divinamente “Libertango” di Astor Piazzolla.

L’intera serata è stata costruita intorno al nuovo album ma non sono mancati brani di altri artisti come “La java bleu”, una canzone francese di Patrick Bruel o da precedenti lavori come “A innamorarsi” e l’ironica “Gnè Gnè” tratte da “Il Contestorie”, “Rock 'n roll e Cha cha cha” da “L’ambasciatore dei sogni”, “Te lo farei notare” da “Eccomi qua”, occasioni continue per elargire a piene mani sottile ed elegante ironia.

Ironia sempre garbata che non riesce a scadere nel volgare neppure nell’affrontare il tema un po’ goliardico di un petomane e del suo cane da caccia, descritti con poetici riferimenti danteschi in “Scaricabarile”.

Ironia che non viene meno neppure a settantanni suonati, quando nel pensare al tema della morte, di come comunque un giorno il viaggio terreno finirà anche per lui, è il tema di “La sorpresa”, anche dinanzi a quel fatidico momento, dopo un ipotetico viaggio in cui il carburante finisce, la sua risposta al comandante è “Vado a restituir la chiave / e a pagare il mini bar”. D’altronde un suo cavallo di battaglia, eseguito qui nei bis, è sempre stato “De profundis” di Vladimir Vysotskij che, nella versione in italiana, recita “E va beh che prima o poi dovremo andarci tutti quanti / Ma se c'è chi ha molta fretta che mi passi pure avanti”.

Ironia che non è mancata nel cantare la celebre “Una giornata al mare”, “che non sarebbe stata certo così se le parole non le avesse scritte Paolo” o la canzone “Monticone” scritta, musicata e mai cantata da Paolo, “sarà forse per questo che me l’ha donata?” dice prime di eseguirla in maniera toccante.

Il concerto si chiude con “Non sono Maddalena” un suo pezzo reso famoso da Rosanna Fratello. Anche qui però non manca l’ironia, racconta, infatti, al pubblico di essere stato sempre affascinato dalle calde estati in cui ad Asti giungevano cantanti famosi come Peppino di Capri, Claudio Villa, lui si faceva sempre avanti, faceva ascoltare le sue canzoni, grandi complimenti da tutti, cercava poi di avere i loro numeri di telefono, loro invece si facevano dare il suo … sta però ancora aspettando che il telefono squilli ...


Le foto sono di Consuelo Busi per Pinciroli Foto, Legnano.

Musicisti

Giorgio Conte: voce e chitarre
Walter Porro: fisarmonica e pianoforte
Alberto Parone: batteria, percussioni e vocal bass