Nell’incantevole cornice di Capecod raggiungo il mitico Beachcomber, uno dei locali di musica dal vivo più famosi negli Stati Uniti, soprattutto perché è a ridosso di una delle più belle spiagge incontaminate al mondo. Il mio viaggio però viene funestato da un uragano e raggiunto il locale mi ritrovo intrappolato aspettando il mitico J Mascis “The first indie rock guitar hero”, come è stato definito da Michael Azerrad (che ha scritto numerosi libri sulla musica rock americana indipendente nonché autore di “Come as you are” biografia ufficiale dei Nirvana). Dopo un estenuante attesa di circa cinque ore eccolo che arriva, mi avvicino cercando di intrattenere una conversazione a magari strappare un intervista, riesco solo ad ottenere una foto, effettivamente di lì a poco doveva iniziare il concerto. Fondamentale l’influenza dei suoi Dinosaur jr. nella storia della musica rock alternativa, il suono della band è caratterizzato da una furia chitarristica spropositata (dal vivo il volume degli amplificatori era insostenibile) unita a virtuosismi chitarristici e stupende melodie vocali celate dal muro del suono e dall’inconfondibile timbro vocale di J, laconico, dolce,distaccato invocante quasi sempre una vaga alienazione e confusione. Canzoni come “Little fury things”, “Freak scene”, “Out there”, “Get me”, “Feel the pain” hanno lasciato segni indelebili nella storia del rock indipendente. Con la sua lunga chioma verde-grigia, i suoi enormi occhiali, 45 anni suonati ed un figlio nato nel 2007, J sembra rimasto lo stesso di vent’anni fa con lo sguardo di chi ,come ha ammesso lui stesso, si definisce “scared of feeling” quegli stessi sentimenti però che riesce ad esprimere in maniera sublime con la musica. Grazie alla mia insistenza e cocciutaggine riesco ad avere un posto di riguardo a lato del palco a pochi metri da J. Il concerto totalmente acustico con il supporto di basi registrate durante gli assoli è composto prevalentemente da canzoni dell’ultimo album solista “Several shades of why” decisamente rilassato e basato su tecniche di finger picking e su ballate profonde. Pezzi come “Listen to me”, “Is it done”, “Not enough”, ”What happened” creano una atmosfera intima e consolatoria, quasi come una ninnananna per adulti. Il pubblico è come ipnotizzato ma pronto ad esultare non appena viene accennata una canzone del vecchio repertorio dei Dinosaur jr. La vena creativa di questo strano elfo del rock, che sembra venuto dai mondi surreali che lui stesso disegna per le copertine dei suoi album, non mostra segni di stanchezza né adesso né credo negli anni a venire.
J Mascis (Dinosaur jr.) Live at Beachcomber -Cape Cod- MA 15-08-2011
Pubblicato il 24/08/2011
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