Aeternal Seprium

Against Oblivion's Shade

Critique
Posté le 15/02/2012
Vote: 7/10

Partiti nel 1999 con il nome di Black Shadows, questi ragazzi di Varese poco dopo decisero di cambiare il moniker, scegliendo Aeternal Seprium. Da allora due demo vennero date alle stampe. Aeternal Seprium (2007) e The Divine Breath of Our Land (2010)diedero la possibilità alla band di farsi conoscere e, tramite la Nadir Music, di pubblicare il vero esordio discografico, ovvero l’album Against Oblivion's Shade.

Dediti ad un heavy metal di chiaro stampo power, questi cinque giovani si propongono con dieci canzoni dalla durata notevole che ora andremo ad analizzare. L’apertura è nella mani del solismo epico di una solenne The Man Among Two Worlds che presto mostra anche le unghie grazie a cavalcate di chitarra che accompagnano la voce potente ma melodica di Stefano. Le aperture più accessibili si susseguono tra le varie sfuriate di doppia cassa veloce e riffs tirati. Influenze prog, power ed epiche si susseguono mentre le tematiche incentrate su storie e personaggi antichi del suolo Italico aggiungono un tocco di personalità notevole. Vainglory ha più di un semplice retrogusto thrash nel suo inizio grintoso e groove, immediatamente intervallato con aperture ariose ma pur sempre dal tocco abbastanza sinistro ed epico. Il solismo delle chitarre è strabiliante per tecnica e pulizia ma in generale tutta la band si dimostra essere valida nel suo genere.

Lo stampo decisamente più epic/power di Sailing Like the Gods of the Sea tira in ballo influenze di Stratovarius o Blind Guardian con linee vocali a tratti veramente alte in tonalità anche se questo elemento non rende mai pacchiano il sound dei Nostri. La velocità d’esecuzione cala leggermente con la successiva Soliloquy of the Sentenced, traccia introspettiva con una pesante impronta dark che, unita la suo incedere marziale, fa una buona impressione. Il groove ritorna con la massiccia In Sign of Brenno, reminiscente degli ultimi Manowar, soprattutto per quanto riguarda le linee vocali ed il ritornello di facile presa. Le influenze heavy/power sono più presenti nelle successive, canoniche, Victimula's Stone e Solstice of Burning Souls tra cavalcate di chitarra, cadute nel sinfonico e linee vocali acute.

Il ritorno delle influenze epic si ritrova con gli arpeggi e il solismo iniziale di una massiccia L'Eresiarca, impreziosita dall’uso della lingua italiana per il testo. Si prosegue con le influenze folk di The Oak and the Cross che unisce fraseggi melodici a ritmate parti chitarristiche per dare un senso di potenza e maestosità. Ci si avvicina alla fine del disco e troviamo la velocità di Under Flag of Seprium, ottima per mettere un sigillo in dinamicità ad un disco valevole dell’attenzione di ogni amante del power metal. Ovviamente ora come ora c’è più poco da inventare nel genere ed un capolavoro è altamente improbabile, ma un buon disco è sempre possibile e sicuramente Against Oblivion's Shade lo é. Promossi e alla prossima.

Aeternal Seprium - Against Oblivion's Shade

Aeternal Seprium

Against Oblivion's Shade

Cd, 2012, Nadir Music
Genre: Power metal

Tracks:

  • 1) The Man Among Two Worlds
  • 2) Vainglory
  • 3) Sailing Like the Gods of the Sea
  • 4) Soliloquy of the Sentenced
  • 5) In Sign of Brenno
  • 6) Victimula's Stone
  • 7) Solstice of Burning Souls
  • 8) L'Eresiarca
  • 9) The Oak and the Cross
  • 10) Under Flag of Seprium

Renseignements pris à partir du disque

Santino Talarico  Basso 
Matteo Tommasini  Batteria 
Adriano Colombo  Chitarra 
Leonardo "UNTO" Filace  Chitarra
Stéfano Silvestrini  Voce

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