LUMIX DC-GX9: la middle level dal sapore top

Pubblicato il 06/02/2020

Argomento: Fotografia

In attesa di proseguire il nostro viaggio tra varie fotocamere Panasonic ci ha fatto provare la Lumix DC-GX9

 

DESCRIZIONE

https://www.panasonic.com/it/consumer/fotocamere-e-videocamere/fotocamere-lumix-g/dc-gx9.html

 

Il corpo macchina ha un prezzo di listino pari a 799,99€, ma dipendentemente dall'obiettivo in kit può assumere un valore di listino compreso tra i 899,99€ e i 1199,99€. Tra tutte le variabili Panasonic ci ha fatto provare quella più interessante: quella che vede in kit il G-Vario 12-60. Conoscendomi hanno infilato nel pacco pure un buon teleobiettivo, che ho già usato per la recensione della G7: il G-Vario 100-300.

 

Essendo la GX9 una micro 4:3 dobbiamo tener presente che il fattore di moltiplicazione per comprendere di che obiettivi stiamo parlando è x2; in pratica ero dotato di un 24-120 e di un 200-600: un grandangolare-tele ed un supertele.

 

Partendo dal design, si parte da quella che è forse l'unica nota negativa della GX9: l'ergonomicità non è il massimo, anche se ho scattato molto a mano libera e devo ammettere di averci fatto presto l'abitudine, ma la presa è veramente minimal.

Lo schermo non è completamente orientabile, ma in effetti se siete abituati al mirino, questo è, come per il sottoscritto, un vezzo di poco conto. Se siete videoblogger uno schermo così non credo vi tornerà molto utile, ma non riuscirei a dirvi che questa macchina fa per voi, a meno che siate appassionati di video e perciò il fatto che lo schermo non sia orientabile a 360°, interessa poco anche a voi.

 

Un elemento che ho trovato comodo è il fatto che il mirino sia orientabile in verticale, molto comodo per i videoamatori, o anche per i fotoamatori che sono soliti usare il cavalletto. L'unico difetto che ho trovato nel mirino è che se avete il sole al fianco esso filtrerà verso il monitor e dovrete andare a mettere la mano al fine di oscurarlo al meglio, ciò si sarebbe potuto evitare mettendo una gommatura più generosa.

Per il resto il sistema di messa a fuoco da mirino è ottimale anche per chi, come me è miope: potrete gestire il mirino anche senza occhiali.

 

I comandi sono tutti gestibili con la mano destra, comoda la levetta che vi permette di passare dal fuoco automatico al manuale, senza dover entrare nel menu, ma bisogna anche dire che è forse il comando che ho usato meno: mettere a fuoco in manuale con le Lumix ha una semplicità disarmante, l'assistente alla messa a fuoco vi permette infatti di focheggiare ingrandendo la pozione che si desidera mettere a fuoco in modo fine... in pratica applica il desiderio recondito di ogni miope: vedere ogni minimo dettaglio.

 

Le ghiere superiori permettono di gestire modalità di scatto, esposizione, diaframma e tempi.

 

Superiormente c'è anche il flasch, ma dato che scatto perennemente senza questo elemento vi posso dire che sicuramente può darvi una mano al buio, ma che se volete ottenere tridimensionalità dovrete aumentare i tempi di esposizione.

 

Nel menu possiamo trovare tutte le tecnologie Panasonic: iDinamic; iResolution; HDR; Bracketing, Intensifica ombra etc. Tuttavia la funzione più importante la possibilità di estendere gli ISO fino a 100ISO e la possibilità di gestire gli incrementi per 1/3EV.

 

Tuttavia continuo a ritenere che, nonostante tutti gli aiuti possibili da parte della tecnologia, sia assai più divertente e naturale scattare gestendo manualmente il tutto, anche se, come ho già scritto, probabilmente in vacanza alcune delle funzioni che ho scritto sopra le userei.

 

Rimane il fatto che il software Panasonic vi abbandona nemmeno in manuale: lui è li pronto a consigliare apertura del diaframma e tempo di esposizione... anche se non sempre è bene seguire i consigli e vi sprono a provare anche cose diverse.

 

Di seguito una minidescrizione di alcune funzionalità (che avete già letto nelle altre recensioni quindi chi già le ha lette può passare direttamente al prossimo paragrafo)

 

i.Dynamic: serve per ridurre in modo automatico il contrasto tra soggetto e sfondo... diciamo che è utile se non volete cercare il punto da cui fotografare, per fortuna è per lo più ininfluente sul risultato della foto se sapete già fare fotografia.

 

i.Resolution: vi permette di ottenere foto maggiormente definite... idem come sopra non influisce quando sapete fare fotografia.

 

Intensifica Ombra: funzionalità comoda che permette di fare una minima post produzione già nella foto di base andando a regolare ombre ad alteluci. È una funzionalità che non sostituisce la postproduzione, ma se non avete voglia di ritoccare ogni foto vi permette di ottenere una foto già un minimo elaborata e godibile.

 

HDR: vi fa una foto partendo da almeno 3 scatti consecutivi con diverso tempo di apertura del diaframma; permette di ottenere una maggiore dinamica dei colori.

 

COMMENTI PERSONALI

Il sensore da 20MPX è bello luminoso, a differenza della sorella minore GX80, che abbiamo provato, le foto sono sempre ben luminose, inoltre si ottiene un livello di dettaglio assai interessante con un contrasto tipico di un corpo macchina che distacca sensibilmente l'entry level, giustificando il proprio prezzo con la qualità delle foto che si possono ottenere.

Se per voi il peso è fondamentale non ho dubbi che con la GX9 otterrete una gestione della luce pari a quella di una reflex, con un peso pari alla metà. Il peso raggiunto con il 12-60 è pari a 700g circa, 990g invece con il 100-300 (è necessario ricordare che un obiettivo anche per APS-C pari focale per il 12-60 viene a pesare almeno 400g, mentre un 200-600, va bhè stiamo parlando di un paio di kg solo per l'obiettivo). Anche mirando in lontananza non vi è perdita di lucentezza, a meno di andare a riprendere un'area in ombra.
Ovviamente rimane il fatto che in una mirrorless, e la GX9 non fa eccezione, la batteria vi durerà al massimo 300 scatti, 350 con una buona confidenza della macchina.

La tenuta ad alti ISO è buon, ma la regola è sempre la stessa: lavorate alla sensibilità ISO minore che potete permettervi, anche perchè la differenza di presenza di rumore tra 100ISO e 1000ISO comunque si sente. Comunque se siete (giustamente) pignoli anche sotto questo punto di vista sappiate che sebbene la tenuta sia buona non è estrema e forse si poteva fare anche di più da questo punto di vista, dato che la G7 appena provata li teneva meglio (anche se ritengo la GX9 migliore sotto tutti gli altri punti di vista).

 

PRO VS CONTRO

Detto da me probabilmente è un grande pro: nel tempo in cui ho usato la GX9 non ho rimpianto le mie reflex. Qualcosa in più forse ancora le reflex lo hanno, ma ad un prezzo di mercato, con il 12-60, la trovate attorno agli 800€ è sicuramente una macchina a cui pensare.

É sicuramente una macchina a cui pensare anche per fotografia naturalistica: 990g e si ha a disposizione un 600mm.

 

Contro … va bhè ci sono quelli di cui ho parlato un poco col design, ma sicuramente quello che più mi ha lasciato un poco di amaro in bocca è che già a 1000ISO il rumore digitale è sicuramente più alto rispetto a quello di altri copri macchina concorrenti e non... poco male tanto il massimo di ISO che ho usato era 400ISO, che rimane una sensibilità ancora adeguatamente bassa.

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Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Dettaglio del mirino orientabile per 90°
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Panoramica col 12-60 in cui anche il microdettaglio ha posto
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Il vantaggio di un 12-60 micro 4:3 è che avete a disposizione un angolo focale pari al più tipico 24-120 FF, ad un peso decisamente minore
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Sempre col 12-60 basta zoomare un poco per ottenere un angolo tale da poter concentrare l'attenzione su una sola porzione di panorama
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Col 100-300 avrete invcece la possibilità di dedicarvi ad un singolo dettaglio, senza perdere luminosità. L'isola di San Giulio (Lago D'Orta) dista alcune centinaia di metri dal punto di scatto
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
L'interno del santuario della Madonna del Sasso non era decisamente chiaro, ma basta lavorare un pooco di ISO e diaframma per poter fare foto buone anche a mano libera
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Nella macro se la cava alla grande! Se volete affiancarci anche un obiettivo più specifico del 12-60 è sicuramente una buona scelta!
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Questa volta era più vicino del solito, ma il tele 100-300 è sicuramente una buona mano in più
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
L'Isola di San Giulio ora distava un qualche km... purtroppo era oramai al buio
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Il Santuario di Santa Caterina del Sasso dista dalla punta del Mottarone ben più dell'Isola di San Giulio... ma con una buona luce si ottengono foto ottimali anche sulle grandi distanze
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Il controluce è buono, ma se vi piace il flare, sicuramente c'è bisogno di molto allenamento ed una buona dose di pazienza per imparare ad ottenerlo...
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli