Recensione del DAC super economico FiiO D03K "Taishan"

Pubblicato il 19/11/2013 - Ultimo aggiornamento: 13/12/2016

Argomento: Riproduzione audio hi-fi

Introduzione

Il DAC è un dispositivo elettronico che converte il segnale audio digitale proveniente da una sorgente digitale, (può essere un PC ma anche un lettore CD, un lettore portatile, ecc.), in un segnale analogico pronto per essere inviato ad un qualsiasi amplificatore hi-fi stereo dotato di ingresso AUX.

Il DAC e gli altri componenti dell’impianto Hi-Fi, (lettore CD, amplificatore, diffusori, ecc.), hanno il compito di trattare, (convertire, amplificare, trasdurre, ecc.), il contenuto musicale in modo da riprodurlo nella maniera più fedele possibile, per ricreare l’illusione di un ascolto quasi “dal vivo” dell’evento. Ricordiamoci sempre, quindi, che tutti i componenti hi-fi sono degli strumenti, cioè il mezzo e non il fine, che è quello appunto, di ascoltare nel miglior modo possibile, secondo i gusti personali e la propria disponibilità economica, la nostra musica preferita.

Molti di noi utilizzano il PC per memorizzare ed ascoltare la musica; perché è importante in questo caso, utilizzare un DAC dedicato? Ogni PC, fisso o portatile che sia, dispone di uscita audio su jack stereo da 3,5 mm per l'uso delle cuffie e tutti abbiamo almeno una volta abbiamo provato ad usarla per collegarci delle casettine amplificate o tramite cavo jack/RCA, lo stereo di casa; funzionare funziona, (scusate il gioco di parole), ma come si sente?

Si val dal molto male per i PC più vecchi, specialmente quelli fissi, fino al benino-abbastanza bene per i notebook più recenti. Ebbene, questo non è un buon modo di sentire la musica, poiché l'uscita audio del PC è stata ottimizzata dal punto di vista elettrico, (sia per l'impedenza, sia per il livello massimo d'uscita), per l'utilizzo con le cuffie.

Se noi ci colleghiamo le classiche cassettine amplificate o se andiamo ad inserirci in un ingresso linea del nostro hi-fi, andiamo a stravolgere completamente le condizioni operative tipiche per le quali quello stadio di uscita analogica è stato progettato. Ci troveremo infatti, a dover scegliere un livello intermedio di volume sul PC e poi ad agire sul volume dell'amplificatore, (o cassa amplificata), per raggiungere un equilibrio tra massimo livello di uscita del segnale senza distorsioni evidenti. Come vedete la cosa si è già complicata. Inoltre la qualità degli stadi di uscita analogica dei PC, spesso, è molto bassa; tendenzialmente i produttori di schede audio prediligono un leggero effetto loudness o quantomeno enfatizzato sulle alte frequenze, in ogni caso non particolarmente “fedele” o naturale.

Una prima soluzione, (anche dal punto di vista elettrico), è quella di utilizzare un DAC che trasformi il flusso digitale audio proveniente dal PC, in uscita analogica pronta per il collegamento ad un qualsiasi amplificatore hi-fi. In questo caso la qualità dell'audio è data tutta, (escludendo gli errori di jitter ed il “rumore” presente sull'uscita digitale), dal convertitore utilizzato e soprattutto dalla qualità dello stadio di uscita analogico implementato in esso. Lo stadio di uscita, essendo stato progettato per interfacciarsi a livello di linea con un amplificatore, si esprimerà sempre al meglio delle sue possibilità operative, garantendo per la stragrande maggioranza di accoppiamenti DAC/ampli, un trasferimento elettrico ideale.

Se la qualità del DAC è almeno minima, la differenza di suono, rispetto al collegamento jack/RCA, si sentirà in maniera evidente; il livello del volume sarà gestibile unicamente dalla manopola dell’amplificatore ed il suono risulterà riprodotto in maniera più “fedele”, con maggiore ricchezza di particolari e sfumature senza più quel senso di artificiosità o di suono piatto. In questo modo, è possibile utilizzare uno stesso DAC per convertire l’audio digitale proveniente da un’uscita digitale (solitamente elettrica), di un comune lettore CD/DVD e per convertire il flusso digitale prelevabile dall’uscita digitale (solitamente ottica), di un PC. Infatti quasi tutti i convertitori in commercio, dispongono di almeno due ingressi digitali selezionabili, uno di tipo ottico detto Toslink ed uno di tipo elettrico detto RCA.

Se si pensa di utilizzare soprattutto il PC come sorgente digitale per la musica ricercando al contempo il massimo delle prestazioni audio, la soluzione migliore è però quella di utilizzare un DAC USB di tipo asincrono che sottrarrà alla scheda audio integrata nel PC, il compito di gestire il flusso audio.

Molto importante anche la scelta del player dedicato alla musica. In ambito Windows, consiglio caldamente tra i software gratuiti foobar 2000 e tra quelli a pagamento, JRiver JPlay per gli audiofili incalliti o il più versatile ed egualmente ben suonante JRiver Media Center per tutti gli altri. Personalmente ho scelto ed acquistato JRiver Media Center per l’equilibrio tonale e per l’ottima l’usabilità anche da smartphone, ma altri preferiscono la timbrica e le possibilità di personalizzazione di foobar o l’accuratezza di JPlay. A voi la scelta.

Il DAC USB si comporterà come una scheda audio esterna aggiuntiva da selezionare e configurare per essere utilizzata nella riproduzione dei file musicali; in questo modo tutte le delicate fasi della riproduzione e della conversione dell’audio, verranno gestire da un dispositivo progettato ad “hoc” che garantirà risultati sonici superiori. Un qualsiasi PC con un buon DAC USB produrrà infatti, una riproduzione musicale qualitativamente paragonabile a quella di un lettore CD di fascia medio/alta; riaffronteremo la cosa prossimamente, nella recensione di un convertitore di fascia entry level ma di stampo “audiophile”.

Prova sul campo

Torniamo ora al DAC oggetto della recensione, il FiiO D03K "Taishan" (Fig. 1) che appartiene alla tipologia dei convertitori digitale-analogico privi dell’interfaccia USB (sincrona o asincrona), per il collegamento al PC; dire che questo è un DAC super economico è ancora poco, praticamente è il meno caro esistente sul mercato. Cosa dobbiamo aspettarci da un apparecchio di questa fascia di prezzo? Se cercate un DAC ammazza giganti (come fu il T-Amp per gli ampli, per intenderci), questo non lo è, o meglio, secondo me non è corretto valutarlo in tal senso.

Aspetto e connessioni

Innanzitutto è di dimensioni lillipuziane, il piccolo case è di alluminio nero finemente serigrafato, (grande all'incirca come un pacchetto di fiammiferi di legno da cucina), ha gli ingressi digitali sia in formato ottico Toslink, sia in formato elettrico RCA, ma la selezione dell'uno o dell'altro avviene tramite un piccolo tastino a scorrimento posto sotto il DAC stesso (Fig. 2). Se pensate di tenerci collegati perennemente le due connessioni digitali, lo switch tra l'una e l'altra non sarà proprio agevole e tra l'altro, il tastino ha un aspetto un po’ fragile, (secondo me, non sembra progettato per un utilizzo continuo), quindi tenetene conto.

Non esiste un tasto di accensione, una volta collegato l'alimentatore alla rete elettrica, (dotato di connettore mini USB lato ingresso DAC), l'apparecchio è già acceso ed operativo, ricordatevi di scollegarlo una volta terminato l'ascolto, oppure di inserirlo in una ciabatta di alimentazione che potete staccare con l'interruttore.

L'uscita analogica è nel classico formato stereo RCA, con connettori dorati, (il livello del segnale è leggermente più basso del solito, per cui occorre alzare un po’ di più il volume dell'ampli); è presente inoltre, una duplicazione dell’uscita in formato jack stereo da 3,5mm che essendo a livello “fisso”, non può essere utilizzata direttamente per l’uso con le cuffie. Il tipico impiego di questa uscita, è quello del collegamento ad un trasmettitore audio wireless che invia il segnale alle rispettive cuffie, in questo caso il volume potrà poi essere regolato direttamente su quest’ultime o tramite il telecomando dedicato.

Il DAC può convertire praticamente ogni flusso digitale PCM fino a 24/192Khz (ma non Dolby o DTS), ed anche il flusso digitale proveniente dai moderni TV LED, purché si abbia l'accortezza di impostare nei settaggi audio di quest'ultimo, l'uscita come PCM stereo; questa possibilità è molto interessante dato che tutti i TV di ultima generazione hanno l'uscita digitale ma non hanno più l'uscita analogica RCA stereo di linea.

Ascolto

Il FiiO è stato inserito nel mio impianto secondario, composto da amplificatore integrato NAD C316BEE, lettore CD CEC 3300, diffusori B&W DM601S2 (bookshelf), cavi di segnale analogici RCA Phoenix Gold per il DAC, WireWorld per il CD e digitale Toslink per il PC, cavi di potenza Phoenix Gold, PC notebook Dell XPS con JRiver Media center.

Come ogni componente elettronico, anche il FiiO ha bisogno di qualche giorno d'utilizzo, prima di potersi stabilizzare nelle prestazioni, ma fin dal primo ascolto il suono di questo oggettino da 20 Euro è buono, niente a che vedere con il suono sgraziato ed affaticante udibile dalle uscite analogiche dei vari lettori dvd/blu ray di fascia bassa presenti negli ipermercati. Anzi il suono tende al caldo, sembra prediligere le frequenze basse e medie (fino al suono delle spazzole e dei piatti della batteria), come se fosse presente una leggera attenuazione delle frequenze più alte; intendiamoci, non è che il suono sembri troppo ovattato, anzi, possiede una buon timbro ed una pregevole dinamica che spesso fanno venire voglia di alzare il volume, ma si percepisce una leggera mancanza nella parte più alta dello spettro audio, forse un senso di mancanza di aria o di armoniche ed il suono sembra sempre un po’ arretrato e confinato nei diffusori.

Attenzione, tutto questo confrontando il suono del FiiO con il CEC 3300 che seppur ormai anzianotto, era venduto nel 2006 a circa 1200 Euro; confrontandolo invece con quello dell’uscita analogica audio/cuffia del notebook Dell, il suono sembra avere un approccio completamente differente.

Con il collegamento jack/RCA, l’audio sembra infatti molto “pompato”; al primo impatto si percepisce una (presunta) maggior dinamica complessiva con molti più dettagli e risoluzione, ma dopo un po’ si ha la sensazione di sentire una sorta di equalizzazione del messaggio musicale, tanto da risultare alla lunga se non proprio fastidioso, quanto meno innaturale. Con il FiiO, pur ascoltando musica continuativamente per ore, raramente ho sentito il bisogno di abbassare il volume o di spegnere il tutto, cosa questa che la dice lunga sul mio apprezzamento dell’oggettino in questione.

Considerazoni finali

Pro: costo irrisorio, ben fatto, molto silenzioso, suono buono e non affaticante che si fa ascoltare con piacere anche per ore.

Contro: mancanza di aria tra gli strumenti, mancanza di armoniche e suono un po’ confinato tra i diffusori, ma a questo prezzo come si fa a chiedere di più?

Consigliato: a chi vuole affacciarsi alla vera hi-fi, collegando il proprio PC, (dotato di uscita digitale), con foobar o JRiver, allo stereo esistente spendendo il meno possibile, a chi ha una TV di ultima generazione e la vuole collegare ad un ingresso linea di un impianto hi-fi tradizionale solo stereo, (quindi privo di decoder Dolby/DTS), o ha necessità di collegarci un set di cuffie wireless, oppure, a chi non ne può più di sentirsi trapanare le orecchie ascoltando i CD con il proprio dvd/blu ray economico ;-).

 

FiiO D03K "Taishan" - Fig. 1
FiiO D03K "Taishan" - Fig. 2