Marina Rei

Musa

Recensione
Pubblicato il 04/10/2009 - Ultimo aggiornamento: 06/10/2009
Voto: 8/10

Dopo il successo con il recente album ‘Al di là di questi anni’ (uscito nel 2007) Marina Rei torna con il suo ottavo lavoro discografico formato da 11 canzoni inedite, dedicato quasi esclusivamente al mondo femminile in tutte le sue variegate sfaccettature.

Dimenticatevi la Marina Rei campionessa di successi pop di 10 anni fa ma pensate, e ciò lo aveva dimostrato anche nei 2 album precedenti, ad una Marina Rei decisamente matura, con un occhio particolare verso il cantautorato moderno e con un tessuto sonoro più sofisticato che mischia sonorità acustiche a sonorità elettriche.
In questi 40 minuti del disco la cantautrice romana esplora ogni aspetto inerente alla figura della Musa che così spiega:
“La Musa sono tutte le donne, le donne di oggi, grandi Muse ispiratrici per poeti, scrittori, pittori e scultori.
Ma la Musa è anche la donna che tutti i giorni combatte con forza e coraggio e che non arretra di fronte a difficoltà od ostacoli.”
Tutte le canzoni dell’album sono scritte da Marina con le eccezioni di ‘Due mondi lontani’ ed ‘Il rovescio della cura’, firmate con Filippo Gatti (ex cantante degli Elettrojoyce) ed ‘Il Mare verticale’ del cantautore Paolo Benvegnù, ex cantante degli Scisma; inoltre la cantante romana traduce ed adatta il poema ‘Fast speaking woman’ di Anne Waldman.

Il cd parte con ‘Musa’, singolo che ha lanciato l’album omonimo; ivi Marina Rei dedica questo pezzo alla Musa appunto ed il brano si dipana tra le strofe segnate dal ritmo della batteria, suonata dalla stessa artista romana (che suona qui anche le percussioni), ed il ritornello più morbido che fa da contraltare alla durezza della parte musicale.
Si prosegue con ‘Ci sarebbe ancora gloria’ arricchita dalla presenza di due violini, viola e violoncello che tuttavia presenta un ritmo energico, ruvido ed aggressivo con la voce di Marina modulata a suo piacimento soprattutto sul ritornello.
Si va avanti con ‘Sorrido’, una delle più belle canzoni dell’album: la tematica affrontata riguarda l’incontro con una persona che nel passato ha avuto un ruolo importante nel cuore dell’altra e che per vari motivi ha finito per allontanare i due.
E’ una ballata gradevolissima in cui la voce di Marina Rei si sviluppa soave tra violini, viola e violoncello e nella quale anche le tastiere e gli arpeggi della chitarra acustica giocano un ruolo fondamentale nello scandire il tappeto musicale; sarà prossimamente scelta come secondo singolo da lanciare in radio.
La traccia numero 4 è ‘Donna che parla in fretta’, brano tradotto ed adattato dal poema ‘Fast speaking woman’ di Anne Waldman.
Qui è in risalto soprattutto ancora una volta la voce della cantautrice romana ed il suo ritmo incalzante scandito dalla batteria suonata da lei e dalle chitarre elettriche che danno un ritmo ancora più energico alla canzone.
Si arriva poi a ‘Il mare verticale’, la canzone più lunga dell’album ed anche quella più coinvolgente; quin la voce di Marina tocca vette inarrivabili ed è un continuo crescendo che coinvolge l’ascoltatore dall’inizio alla fine.
Ne ‘La tua sposa’ la Rei affronta il tema del matrimonio che spesso vanifica le attese della donna e fallisce; tale fallimento viene musicalmente affrontato con le percussioni ed il darbuka della cantante romana, mentre in chiusura il flauto di Dedo sta a significare la possibilità di ritornare a sorridere attraverso una riappacificazione.
Lo stesso Dedo è protagonista in ‘Buona vita a te’, canzone composta di getto subito prima di entrare in studio di registrazione, con il suo flauto e soprattutto il trombone.
Il brano narra della fine di un rapporto in cui la donna aveva investito tuta la sua vita ed ora cerca di riscattarsi; la musica è molto gradevole con la presenza del cajon e delle congas suonate ovviamente da Marina.
Si va verso la fine con ‘Il rovescio della cura’, pezzo rock aggressivo ed ironico in cui si parla del rapporto conflittuale che alcuni uomini hanno verso le donne, della loro sicurezza rispetto al proprio ruolo nei confronti dell’altra metà del cielo.
Dolcemente si prosegue con ‘Due mondi lontani’, canzone che descrive due persone che si amano ma che rimangono profondamente estranee fra di loro, adottando delle maschere per non farsi male; la musica ricalca la drammaticità dell’argomento ed il basso di Pierpaolo Ranieri, le chitarre elettriche di Adriano Viterbini e l’hammond di Roberto Procaccini fanno il resto, coadiuvati sempre dagli strumenti della Rei.
La penultima traccia è ‘Un volo senza fine’, nella quale compare Carmen Consoli alla chitarra acustica ad accompagnare la voce di Marina.
Il brano narra la speranza di intraprendere un viaggio verso l’ignoto senza alcuna destinazione per sfuggire a questo mondo in cui ci si sente estranei.
Il lavoro si conclude con l’undicesimo brano ‘Regina reginella’, una filastrocca nella quale partecipano 7 bambini e nella quale pian piano si inseriscono le varie percussioni suonate da Marina fino a farlo assomigliare ad un brano rock.
In definitiva un album maturo sia nei testi che nelle musiche con una Marina Rei che sembra aver trovato la quadratura del cerchio e soprattutto sembra avere spiccato il volo in veste di cantautrice moderna a tutti gli effetti.

Marina Rei - Musa

Marina Rei

Musa

Cd, 2009, Universal
Genere: Pop

Brani:

  • 1) Musa
  • 2) Ci Sarebbe Ancora Gloria
  • 3) Sorrido
  • 4) Donna Che Parla In Fretta
  • 5) Il Mare Verticale
    Paolo Benvegnù
  • 6) La Tua Sposa
  • 7) Buona Vita A Te
  • 8) Il Rovescio Della Cura
  • 9) Due Mondi Lontani
  • 10) Un Volo Senza Fine
  • 11) Regina Reginella

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