Piero Litaliano. Cinquant'anni dopo

Recensione

Pubblicato il 26/01/2015
Voto: 7/10

Piero Ciampi non è stato dimenticato. Ogni anno qualcuno si ricorda di lui. Ogni anno qualcuno interpreta qualche sua canzone in un disco. E lo fa con grande sensibilità e cura. Anche negli ultimi anni.
Nel 2010, Enrico de Angelis ha presentato "E continuo a cantare". Nel 2013 è stata la volta di "Reinciampando" a cura invece di Giuseppe De Grassi
e prima di lasciarci anche Gianni Marchetti ha realizzato un prezioso omaggio sotto forma di libro + cd.
In questi primi giorni del 2015 viene presentato al Trieste Film Festival il film-documentario: Piero Ciampi – Poeta, anarchico, musicista.
Detto ciò però bisogna aggiungere che le poche ristampe ufficiali dei suoi dischi sono sempre difficili da trovare.
Vengono pubblicate in orrende serie economiche, senza i testi, senza crediti, senza disegni, senza amore, l'esatto opposto di quello che contengono queste canzoni.
D'altronde vendeva poco o niente anche da vivo, Piero Ciampi, neppure lui si è venduto. Cantava che l'assenza era un assedio, beh,  dicamo allora che in questo caso l'assedio continuerà in eterno.
Personalmente mi è sempre sembrato più un pittore di parole che un poeta, ma poco importa.
A cura dell'Associazione Premio Ciampi di Livorno erano precedentemente usciti altri omaggi negli anni scorsi ("Con le Carte in Regola", "I nuovi amici di Piero cantano Ciampi"), 
adesso, a 50 anni dalla sua incisione, il primo disco di Piero Litaliano viene reinterpretato dal vivo dai partecipanti all'edizione 2013 (la diciannovesima) e riproposto con l'aggiunta di una bonus track
(il brano "Più di così no", uno dei più toccanti inediti della canzone italiana che ricordiamo già interpretato magistralmente da Teresa de Sio e qui riproposto da Luigi Mariano).
Sono queste le canzoni più datate di Ciampi, quelle che precedettero il cuore in pezzi e l'amore in briciole, il vino e le cene sulle stelle, gli spaghetti al burro e via Macrobio.
Le prime incise dopo il suo ritorno in Italia dal soggiorno parigino, quando stava per iniziare la stagione della canzone d'autore e nessuno avrebbe potuto immaginare che il suo destino era di finire sfrattato da tutto.
Prima che "il tempo scolpisse primavere a amari sorrisi" e tutto finisse con un bicchiere di vino bianco ed un giglio.
"...quell'indirizzo c'era e non c'era, se lo chiamavi non rispondeva, la luce tagliata, c'erano i fiori in un bagaglio, un grande poeta e qualche sbaglio
quel cane poi non era vero, era un riflesso del pensiero, ma stava lì su quel gradino proprio come un inquilino
la casa di Piero è acqua passata ma quella strada non è cambiata, non è cambiata quella salita che lascia i ricordi e prende la vita"
Vista l'nerzia (se non l'ostracismo) del mercato nazionale, l'intenzione è quella di proseguire con quest'opera di recupero e ristampare cronologicamente tutti i dischi di Ciampi nell'interpretazione di cantanti contemporanei.
In questo primo volume ascoltiamo tra gli altri Bobo Rondelli, un'ispirata Ginevra Di Marco, il gruppo napoletano dei Letti Sfatti (che nel 2012  gli hanno dedicato un intero disco con una notevole versione in napoletano de "Il Vino"),
Giulia Mazzoni con un toccante strumentale al pianoforte di "Quando il giorno tornerà". E Gianfranco Reverberi (che nel 1963 c'era davvero con la sua orchestra ad accompagnare Ciampi) scrive:
50 anni....50 anni sono tanti...ma per Piero è solo l'inizio, sarà ricordato per secoli.
 

Piero Litaliano. Cinquant'anni dopo

Piero Litaliano. Cinquant'anni dopo

Cd , 2014 Genere: Canzone d'autore

Brani:

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