Petali viola n.6

Data uscita: 1999
Pagine 48.
Prezzo 7000 lire spi.
Argomenti principali: musica , letteratura

Recensione

di Fabrizio Pucci

Petali viola, come qualcuno avrà già intuito dal titolo, è una fanzine dedicata alla musica e alla letteratura dark/gothic. Rispetto ad altre produzioni del genere le recensioni musicali sono ridotte al minimo, mentre viene dato più spazio alle interviste e ai testi di redattori e collaboratori, con brevi articoli su tematiche horrorifiche, poesie e mini-racconti.
Ho avuto modo di leggere i numeri 5 e 6 e vi propongo saltando dall'uno all'altro, alcune cose che mi hanno colpito. L'editoriale del numero 6 è sinceramente molto infantile quando parla delle scenate di gelosia da parte delle gelose fidanzate dei lettori della fanza...! Devo dire che mi ha fatto sorridere perchè il testo sembra proprio scritto di getto in un momento in cui la redattrice era quantomeno indispettita per suoi accadimenti personali. Più suggestivo quello del numero 5, in cui c'è una graffiante riflessione sul movimento dark attuale: "I dark (o gotici) sono, per la maggior parte, interessati solo alle cose esteriori, ai vestiti e a ballare sculettando, sono proprio identici ai panozzi (tarri, discotecari o come diavolo li volete chiamare)". Anche cui trasuda una qualche reazione a situazioni vissute sul campo (viva la sincerità). In effetti comunque, negli anni '90 una parte del popolo dark ha prestato sempre maggiore interesse per il vestiario (quando questo ha poco o nulla a che fare con l'interiorità intrinseca dell'essere dark) e sempre maggiore interesse verso ritmiche danzereccie: il segno di una maggiore superficialità?
Addentrandoci nella fanzine troviamo numerose interviste: Avant-Garde, Gothica, Hiroshima Mon Amour, Runes Order, Andromeda Complex, Sistrum (nel 6), Autunna et sa rose, Trees, Lesbo dark, Cupio dissolvi, Diathriba, Daniele Brusaschetto, Bagnobattesimale (nel 7). Se confrontiamo "Petali viola" con una rivista tipo "Ver Sacrum", che possiamo considerare come pietra di paragone per le fanze del settore (a parte l'eccessiva benevolenza di Ver Sacrum nelle recensioni), notiamo che c'è ancora della strada da percorrere per arrivare a risultati confrontabili. Però in Petali Viola la passione è palpabile e quindi se la costanza permetterà alla redazione di andare avanti, facendole acquisire maggiore esperienza e maturità, senz'altro riuscirà a realizzare un prodotto sempre migliore che saprà distinguersi con maggiore incisività.
Proprio prima di chiudere il numero di DADAmag mi è arrivata la notizia dell'uscita del nuovo numero, dedicato all'arte. Che mi abbiano letto nel pensiero mettendo già in pratica i consigli espressi in questa sede? Trovo infatti molto interessante il fatto di avere inserito un tema portante e quello di avere allargato i campi di interesse.