Live Report Baustelle & Kim Gordon (06/07/2023 - Genova - GOABOA Festival)

Pubblicato il 18/07/2023

Argomento: Musica

Un live report che si rispetti deve porsi innanzitutto delle domande prima di passare alla fase della disamina e infine alle conclusioni:

voi appartenete alla schiera per cui le aspettative sono tanto più soddisfatte quanto una esibizione riesca a incarnare lo spirito e l’estetica del disco; o al contrario fate parte di quelle persone che si lasciano guidare dalla capacità della band di esaltare un’emozione sotto pelle ripercorrendo con nuovi e improvvisati arrangiamenti le musiche che avete sulla punta delle orecchie e della lingua?

La sera del sei luglio 2023, il GOABOA uno dei festival più longevi della Liguria, ha proposto un  cocktail di arte e musica che ha visto alternarsi prima la giovane  band  degli Omini, poi la cantautrice genovese  di fama internazionale  Charlie Risso e infine i due pezzi da novanta Kim Gordon e i Baustelle.

La prima, acclamata e molto attesa dal pubblico, è ricordata dai non più giovani per essere stata la componente di una delle band più influenti della scena noise anni ‘80 e ‘90 e di tutta la “musica alternativa” di quel decennio : i Sonic Youth. I secondi come headliner hanno portato a Genova il loro tour promozionale del nuovo disco “Elvis”.

Bisogna subito dire che il vero rock, quello dannato e inconsapevole ha usato come tramite per manifestarsi la band tutta al femminile dell’artista americana (complimenti per lo stato di forma di una splendida settantenne). Giri di chitarra distorte e sessione ritmica bastarda, hanno inondato il pubblico presente con un muro di apatia e fastidioso rumore (tipico marchio di fabbrica dei suoi autori)  mentre alle loro spalle si vedeva scorrere sugli schermi immagini di un’America lontana dal sentire odierno. Il canto monocorde e la ritmica claustrofobica hanno generato nell’ambiente un misto di stupore e di ecstasy. Molti ondeggiavano,  quasi nessuno ballava, ma i veterani apprezzavano e si compiacevano di fronte a tanti virtuosismi così magistralmente decontestualizzati e suoni sapientemente destrutturati.

Ormai a notte tarda entrano finalmente in scena i Baustelle accompagnati dalla batterista Julie Ant e Milo Scaglioni al basso (fondamentali per una performance live dal piglio decisamente spinto) . Il tentativo di produrre e riprodurre un disco più rock anche per la versione live questa sera è stato  un esperimento riuscito a metà. Bianconi & company sono un’ eccellente band nostrana  che dà il meglio di sè,  se rimane ancorata alle sue radici new wave e cantautorali.  Anche complice un suono e un’ impiantistica non all’altezza della situazione, i testi geniali e sempre taglienti della band  non sono stati esaltati da un sovraccarico di suono apparso a tratti confuso e ridondante fino a coprire la voce.

I Baustelle però hanno stile e talento letterario da vendere per cui alla fine il pubblico fedelissimo si è dimostrato molto preparato e generoso, cantando  tutte le canzoni come fossero tutti in preda ad un mantra collettivo. I pezzi del passato erano tutti da godere e le parole sempre provocatorie e sapide creavano uno strano effetto di esaltazione con Rachele scatenata sul palco e sempre in ottima forma vocale con “Monumentale”. Al contrario Bianconi ha saputo stupire ancora una volta con una cover sentitissima e dal grande richiamo evocativo “La donna cannone” di Francesco De Gregori. Soave e sospesa. l'atmosfera ha toccato uno dei suoi apici. 

La sensazione per tutta la performance è stata il piacere e non il trasporto, il sarcasmo acuto e non la passione, perchè i Baustelle pur essendo per natura eclettici suonano meglio quando attivano un processo per sottrazione, quando rallentano e non quando accelerano; quando creano pathos in sospensione e  non quando gridano…

 

Il concerto si conclude come si era  aperto: una raffica di brani del passato che hanno infuocato i fedelissimi e con la consapevolezza che il rock è forma, ma anche sostanza. I Baustelle ormai sono una guida per il movimento fuori dal mainstream. ma riescono anche ingenuamente a mostrare che sono una band tanto profonda quanto semplice.

Mi sono divertito, ma  in cuor mio vi dico: 

“Preferisco i Baustelle nei Teatri a fare pop da camera che nelle piazze all’aperto a fare i rockers”.

 

Track list:

Andiamo ai rave

Betabloccanti cimiteriali blues

La guerra è finita

Contro il mondo

La nostra vita

Milano è la metafora dell’amore

Gran Brianza lapdance asso di cuori stripping club

Los Angeles

Monumentale

Un romantico a Milano

La moda del lento

I provinciali

Veronica n°2

Amanda Lear

Il liberismo ha i giorni contati

La donna cannone

Love Affair

Charlie fa surf

Gomma

La canzone del riformatorio

 

Kim Gordon