Aleco: Entrevista del 20/05/2021

Publicado el: 20/05/2021


L'ascolto dell'album "Il sapore della luna", pubblicato da Music Force e distribuito da Egea Music è l'occasione per fare due chiacchiere con Aleco

Ci parli del tuo lavoro come produttore discografico?

Questa pazza idea nacque nel 2006 assieme ad Emanuele La Plebe e insieme fondammo l’associazione Music Force, divenuta poi etichetta. Lui per anni ha lavorato come musicista, poi decise di mettersi dall’altra parte della scrivania per provare ad aiutare tanti musicisti, avvalendosi anche della sua esperienza nel settore. Il nostro connubio ci porta fino ad oggi in cui cerchiamo, sperando di farlo al meglio, di curare gli interessi di vari artisti in un mondo, quello musicale, in continua evoluzione (e regressione per tanti versi).

La pandemia del Covid 19 come ha agito sul tuo lavoro?

Molto male sul fronte dell’etichetta discografica, molto bene sul mio lavoro singolo da autore/compositore. Non poter far nulla, per forza di cose, mi ha spinto a scrivere e comporre 2 album.

Il tuo esordio è stato "L'ultima generazione felice". Quale è la scintilla che ti ha fatto iniziare la carriera musicale?

Un regalo di compleanno a sorpresa per i 70 anni di mamma a gennaio 2020. Decisi di farle una festa a sorpresa e regalarle un brano, appunto “L’ultima generazione felice”. Poi, già che c’ero, mi sono venute anche altre 9 canzoni che ho inciso per quel disco.

La tua musica è allegra e spensierata. Nell'introduzione presente nel libretto del cd leggo "C'è sempre un posto vissuto assieme a qualcuno in cui si è eternamente felici, basta solo capirlo mentre lo si sta assaporando e resterà sempre dentro". Il tuo scopo nella musica è cristallizzare certi momenti felici?

Non è facile, ma bisognerebbe sempre essere eternamente felici. Nello specifico quel brano “Io Sono Eternamente Felice”, con le iniziali scritte volutamente in maiuscolo, racchiude gli anni dell’università vissuti a L’Aquila e dedicata a chiunque abbia frequentato l’ISEF. Con questo brano in particolare ho cristallizzato quel periodo, ma effettivamente l’essere spensierato e allegro mi contraddistingue giornalmente.

Quanto i tuoi brani sono autobiografici?

Avendo pubblicato il primo album a 43 anni e il secondo “Il sapore della luna” a 45 anni, ho portato molto di me nelle canzoni, anche il fatto che non fossero cantate in maniera perfetta. Ma in questo caso, l’essere sporco, ha contraddistinto lo spirito sincero dei due album, senza fronzoli e artefazioni.

La copertina de "Il sapore della luna" è una immagine che è presente nel video del brano omonimo. Ci racconti qualcosa della sua realizzazione?

Adorando l’estate, il sole, i luoghi dove passo le vacanze sin da quando ero piccolo, ho deciso di dedicare questo singolo a Terracina, sul litorale pontino. Il videoclip è una sorta di descrizione di una giornata estiva tipo in quei luoghi, dalla mattina, ai giochi da spiaggia, alla visita nel centro storico, alla festa notturna di ferragosto. Perciò, assieme a Giulia Lusetti che ha curato la regia/montaggio e ad un manipolo di splendidi ragazzi che si sono divertiti a girare alcune scene, è nata la clip “Il sapore della luna”!

Il primo video estratto dall'album è stato "Godi e t'amo", in cui armeggi con un giradischi mettendo album di artisti italiani. Sono i tuoi dischi preferiti?

Assolutamente sì, Venditti, De Gregori, Baglioni, Vecchioni, Battisti sono i miei preferiti. Potrei aggiungere Zarrillo, Battiato e Rino Gaetano, ma nel cumulo dei vinili inquadrati, loro non ci sono entrati!

Molte sonorità degli anni '80, a cui in qualche modo il tuo album è vicino, sono state rivalutate, in quanto a semplicità ed immediatezza. Se le accostiamo ai testi spesso rancorosi del rap, c'è molta distanza.

Non dovendomi inventare nulla, ho cercato di prendere qua e là delle sonorità che a me piacevano, quindi ho attinto ovviamente anche dagli anni ’80. Ogni stagione ha avuto le sue mode, i suoi idoli, i suoi argomenti. La differenza è che i grandi cantautori trattavano problematiche assai più importanti ed emblematiche, a volte lo facevano con durezza, ma sempre con un’eleganza dialettica e musicale elevata. “Lilly” di Venditti parlava di soldi, droga, prostituzione, polizia, ma alla fine, ascoltando il testo e la musica, quello che rimane in mente di questa canzone, scottantissima all’epoca, è l’amicizia che regna sovrana tra lui e la protagonista e che va al di sopra, sempre, di ogni problema, per quanto grave possa essere. Nella musica attuale, quella che si identifica con la trap o con il rap, sono frequenti i momenti in cui le argomentazioni sono trattate in maniera becera e volgare. Non è sempre così, ma capita spesso.

Proporrai i tuoi brani dal vivo?

Non credo, se non per sporadiche e forzate apparizioni! Non ne ho le capacità, quindi lascio spazio a chi questo mestiere lo sa fare davvero o che vuole lavorare in questo campo.

Il tuo album è uscito solo su supporto fisico, sicuramente una iniziativa controcorrente, ma alquanto apprezzata. Ma i "giovani" cosa ne penseranno, capiranno che la comodità estrema dello streaming toglie anche molte cose?

Potrei dirti semplicemente che un disco è giusto che venga pagato. Potrei essere troppo materialista, ma se molti artisti seguissero le mie orme, guadagnerebbero di più, potrebbero investire di più e tutto ciò farebbe solo del bene al settore musicale. Anche perché i giganti dello streaming non pagano e, se pagano, lo fanno solo quando si hanno dei numeri enormi, ma soprattutto reali. Chi pensa di uscire con un album, pubblicarlo solo in digitale e “vediamo che succede”, sbaglia…

Il piacere fisico di un supporto, della copertina, del libretto, dei ricordi di quando hai acquistato un album...

Per come amo la musica, ho sempre comprato il materiale originale, continuo a comprarne tantissimo e spero che il supporto fisico non muoia mai. Come hai detto tu, è troppo bello scartare un CD o un LP, sentirne l’odore, leggere il libretto, i testi, le curiosità che una versione Spotify non potrà mai darti.

Non ci rimane che ringraziarti. Vuoi ancora aggiungere qualcosa?

Certo! Chi si è incuriosito deve seguirmi su Facebook cercando ALECO e sul sito dell’etichetta
Grazie Estatica.it per avermi ospitato! Ci vediamo al prossimo disco!
Alessandro

Aleco