Claudio Lolli - Disoccupate le strade dai sogni

Texto de la canción "Analfabetizzazione"

Cd , 1977 , EMI
Più del vento sarà, la mia bandiera forte. Più del vento sarà, più del vento. La mia madre l'ho chiamata sasso, perchè fosse duratura sì, ma non viva. I miei amici li ho chiamati piedi, perchè ero felice solo quando si partiva. Ed il mio mare l'ho chiamato cielo, perchè le mie onde arrivavano troppo lontano. Ed il mio cielo l'ho chiamato cuore, perchè mi piaceva toccarci dentro il sole con la mano. Non ho mai avuto un alfabeto tranquillo, servile, le pagine le giravo sempre con il fuoco. Nessun maestro è stato mai talmente bravo, da respirarsi il mio ossigeno ed il mio gioco. Ed il lavoro l'ho chiamato piacere, perchè la semantica è violenza oppure è un'opinione. Ma non è colpa mia, non saltatemi addosso, se la mia voglia di libertà oggi è anche bisogno di confusione. Ed il piacere l'ho chiamato dovere, perchè la primavera mi scoppiava dentro come una carezza. Fondere, confondere, rifondere infine rifondare L'alfabeto della vita sulle pietre di miele della bellezza. Ed il potere nella sua immensa intelligenza nella sua complessità. Non mi ha mai commosso con la sua solitudine non l'ho mai salutato come tale. Però ho raccolto la sfida, con molta eleganza e molta sicurezza, da quando ho chiamato prigione la sua felicità. Ed il potere da quel giorno m'insegue, con le sue scarpe chiodate di paura. M'insegue sulle sue montagne, quelle montagne che io chiamo pianure.