Folkstone

Sgangogatt

Critique
Posté le 21/09/2023 - Dernière mise à jour: 05/10/2023
Vote: 7/10

Ad un solo anno di distanza dal precedente "Damnati ad Metalla" i Folkstone fanno uscire questo "Sgangogatt", che rimarrà un unicum nella discografia del gruppo.  Le registrazioni sono state effettuate tra febbraio e aprile del 2011.
Il titolo non ha un vero e proprio significato, il senso che vogliono comunicare è quello di "sgangherati".
Si tratta di un album senza strumenti elettrici, nessuna traccia di musica metal, solo folk suonato con cornamuse, bombarde, cittern e percussioni. In totale tre percussioni e quattro cornamuse. I brani sono strumentali, in parte originali e in parte tradizionali riarrangiati.
L'atmosfera che ricrea questo album è quella medioevale, quella che l'altra faccia dei Folkstone suona nelle rievocazioni e nelle sagre popolari di paese. Ed è proprio per dare "qualcosa" a questo tipo di ascoltatore e per lasciare un manufatto sonoro agli appassionati del genere, che è stato realizzato l'album.

La confezione del cd è l'unica nella discografia attuale dei Folkstone ad essere in jewel box. All'interno troviamo un foglietto ripiegato con poche note sul retro e nell'interno i visi dei sei componenti che hanno partecipato alla realizzazione. Visto che ci sono poche informazioni all'interno, vi riporto qualche curiosità.

I brani "Avanti!" e "Igni gena" erano già presenti nel primo album, mentre "Luppulus in Fabula" era già presente nel secondo. L'ascolto di queste musiche porta allegria, voglia di danzare antichi balli, voglia di comunità, di contatto fisico.
"Pantoletta" è un tributo alla band tedesca "Schelmish" di genere folk metal, scioltasi nel 2012. "Oro Se Vie" è un tributo ai "Corvus Corax", sempre tedeschi ma questa volta dediti alla musica medioevale.
Tre sono i brani originali dei Folkstone, "La danza della marmaglia", il già citato "Luppulus in Fabula" e "Sgangogatt".
Gli altri pezzi sono tratti da tradizionali del XIV e XV secolo.

"Sgangogatt" è sicuramente un album poco "commerciale" nel panorama italiano, ma proprio per questo motivo si fa apprezzare per la sua libertà di proporre altro rispetto ai primi due album. Il non curarsi di mode, di incasellamenti in stereotipi di genere è nel DNA dei Folkstone. Ho apprezzato questo tipo di musica, che ci riporta in epoche lontane, a volte c'è la necessità di tuffarsi nel passato per capire meglio il presente...

Folkstone - Sgangogatt
Folkstone - Sgangogatt

Folkstone

Sgangogatt

Cd, 2011, Autoproduzione
Genre: Folk

Tracks:

  • 1) La Ballata del diavolo
  • 2) La danza della marmaglia
  • 3) Pantoletta (Schelmish Tribute)
  • 4) Mit Dans
  • 5) Avanti!
  • 6) Gigo
  • 7) Oro se vie (Corvus Corax Tribute)
  • 8) Igni gena (Schelmish Tribute)
  • 9) Luppulus in Fabula
  • 10) Le bal de l'ours
  • 11) Sgangogatt
  • 12) Ol mesciòt
  • 13) Stella Splendens

Renseignements pris à partir du disque

Registrato tra febbraio e aprile 2011 al "Folkstone Studio" di Scanzorosciate (BG)
Percussioni registrate da Yonatan Rukhman. Cornamuse, bombarde, cittern registrati da Maurizio
Mix e mastering di Yonatan Rukhman al "Solid groove studios" di Ghiaie di Bonate (BG)
Artwork di Maurizio

Formazione:

Roby - Cornamuse, bombarde
Teo - Cornamuse, bombarde
Maurizio - Cornamuse, bombarde, cittern, flauti, bodhran
Lore - Cornamuse, bombarde
Daniele il Miserabile - Davul, percussioni
Andreas - Tamburi, percussioni

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