TEAC TN-400BT: giradischi entry level, ma ben progettato

Pubblicato il 09/03/2017

Argomento: Riproduzione audio hi-fi

Con il ritorno al vinile TEAC ha puntato molto sull’inserimento di vari giradischi in varie fasce di prezzo fino ad un tetto di circa 1000/1200€. Il TN-400 vuole essere un giradischi moderno, ed autosufficiente, ad un costo popolare, dato che per un prezzo di circa 500€ ci si porta a casa tutto.

DESCRIZIONE

http://www.teac-audio.eu/en/products/tn-400bt-134877.html

Quando dico tutto, intendo proprio tutto; infatti in un unico pacchetto è sono presenti: giradischi (piatto), braccio, testina, PHONO. Ciò basta a rendere il TN-400 autosufficiente.

In più è un dispositivo moderno, è dotato infatti di connettività Bluetooth ed USB. Con la prima è possibile collegarlo direttamente a diffusori o cuffie wireless (ho provato a collegarlo all’Advance Acoustic X-Uni, ma il tentativo non è andato a buon fine); con la seconda è possibile registrare i propri vinili su computer, tuttavia, come specifica l’azienda è necessario un software di registrazione come Audacity (gratuito), oppure anche programmi più complessi (a pagamento); questi software non sono in bundle.

Passiamo tuttavia a cercare di descrivere tecnicamente il prodotto.

Il telaio è di tipo rigido, in MDF disponibile in finitura rosso Bourdeaux opaco, oppure impiallacciato in noce.

Il movimento è assicurato dalla classica cinghia: il metodo più vecchio di far funzionare un giradischi, ma certamente il meno difficile e costoso da implementare.

La rotazione avviene in tre velocità: 33, 45 o 78 giri, il che rende questo giradischi ancora più completo.

Il braccio è di tipo imperniato ad S, ricalcando in pieno l’immaginario di braccio vintage. Realizzato totalmente in alluminio, presenta una ghiera graduata per la regolazione fine del peso di lettura e la regolazione dell’anti-skating.

La testina in dotazione è una Audio Technica AT E100, di tipo MM (Moving Magnet): un onesto entry level.

Inoltre viene dato in dotazione un tappetino antistatico in feltro.

Come anche sul TN-300 recensito http://www.estatica.it/it/letture/articolo/recensione-giradischi-teac-tn-300, il TN-400 propone un circuito PHONO RIAA a bordo; volendo si può uscire verso un PHONO già in proprio possesso, bisognerà tuttavia disattivare, tramite apposito pulsante sul retro, la circuiteria PHONO.

Non solo, ma anche sul TN-400 TEAC ripropone un’uscita USB per collegare il giradischi al computer permettendo così la digitalizzazione diretta del segnale. L’uscita è di tipo PCM fino a 16bit e 48kHz, inoltre, il circuito di conversione analogico-digitale è posto dopo il preamplificatore RIAA, altro vantaggio che permette di registrare il segnale già amplificato come se si stesse ascoltando il giradischi.

In aggiunta c’è anche l’uscita Bluetooth, ma questa non è stato possibile tastarla, dato che non ho cuffie con tale tecnologia, ho fatto alcuni tentativi di connessione all’Advance Acoustic X-Uni, ma non è stato possibile connettere i due dispositivi.

IMPIANTO USATO

Amplificatore finale: TA2022 in dual mono autocostruito, ANAVIEW AMS0100-2300

Amplificatore integrato: Advance Acoustic X-i125, Advance Acoustic X-i75.

DAC: TEAC UD-503.

Diffusori: Audio Nirvana 13.6 con Audio Nirvana Classic 15” Ferrite, cabinet modificato per migliori prestazioni.

Cavi: autocostruiti.

Cuffie: Kingsound KS-H3 + M-10.

PHONO stage: on-board, autocostruito.

ASCOLTO

Era un qualche tempo che non recensivo un giradischi, l’ultimo che avevo testato suonava decisamente bene, ma era di una fascia più elevata, se poi penso al MAGER ab … lì siamo proprio ad altri livelli.

Insomma si torna all’umano, ed il tonfo sapevo già che si sarebbe fatto sentire, cadere dall’olimpo: non è un viaggio semplice, è tuttavia un viaggio doveroso, soprattutto dopo il sorpasso (meramente monetario) che il vinile ha perpetuato ai danni della liquida.

Onestamente potrei dirvi più cosa manca a questo giradischi, assai dotato di gingilli elettronici, insomma manca un po’ tutto, lo stacco c’è e si sente: manca la scena, a tratti confusa, manca il dettaglio, mancano quelle che alcuni audiofili chiamano nuance, ma che rendono così poetica la musica su vinile.

Me lo sento; state già pensando a: “Allora fa schifo!!”

Bene a chi lo pensa ora voglio che tiri fuori dal cappello un giradischi che a 500€ non solo monti tutto quello che monta il TN-400, ma che abbia un suono capace di sfidare i bestioni che hanno caratterizzato i miei ultimi ascolti.

“Silenzio? Non si sa forse cosa rispondere?”

In effetti i giradischi in questa fascia soffrono tutti dei difetti prima menzionati, Il TN-400 non fa eccezione, ma in più di altri permette la conversione in digitale dei propri vinili (salvando così il prezioso disco nero, dato che in 7-8 letture possiamo ben salutare gran parte dell’ultima ottava), e viene fornito come prodotto completo che null’altro necessita per funzionare.

All’ascolto mi ha ricordato assai da vicino il TEAC TN-300, ed in effetti è un TN-300 migliorato.

Piacevole e musicale, nulla di più, ma anche nulla di più può essere preteso.

VIDEORECENSIONE

 

CONCLUSIONI

Piacevole, musicale e a buon costo… proprio qui la falce del buon vecchio disco nero attende i suoi ascoltatori. Come non mai il disco nero pretende impianti non solo settati a puntino, ma anche di notevole qualità.

“Chi si accontenta gode!”; “così così” ci aggiunse il nostro Luciano Ligabue. Vero che non si può pretendere che tutti spendano un rene per i propri ascolti in vinile, vero anche che recensire a sole tinte rosa questo giradischi significherebbe indurre alcuni lettori all’errore.

Gli appassionati di vinile prendano le loro macchine, questa è consigliabile a chi del vinile ha finora subito il fascino, senza mezzi per ascoltarlo: è un punto di partenza, un buon porto sicuro da cui partire.

Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli