Distruzione

Pianeta dissolvenza

Recensione
Pubblicato il 25/01/2009
Voto: 5.5/10

Battere la violenza inaudita dell’album di debutto, Endogena, era un’impresa molto difficile, per non dire impossibile. I Distruzione, ahimé, con il successivo album, ovvero Pianeta Dissolvenza, decisero di virare la rotta verso lidi decisamente più death metal con punte di influenze dalla corrente scandinava. Certo, l’originalità non era il punto forte del debutto, tuttavia esso manifestava incredibili picchi di violenza uniti ad un senso perfetto del songwriting che ora non troviamo più in questo Pianeta Dissolvenza. La carica distruttiva della band sembra praticamente annullata, complice anche una registrazione eccessivamente pulita che deficita di volumi alti.

Si parte con la traccia d’apertura, “L’Eterno Ritorno”. I tempi sono decisamente calmi con grandi dosi di groove a sostenterete riff fiacchi, che migliorano durante la poche partenze veloci. Gli stop e i breaks mostrano anche vari arpeggi, mentre la voce si assesta su un growl abbastanza convincente ma nulla di straordinario. Le influenze dal death metal svedese sono evidenti, mentre si prosegue con la seguente “Il Dolore Della Fine”. I tempi sono più veloci, anche se la registrazione non rende giustizia al gran lavoro delle chitarre in alcune sezioni. Ci ritroviamo anche a che fare con rallentamenti e ancora arpeggi per ricreare un’atmosfera cupa e desolante. Le linee delle chitarre spesso sostengono melodie molto dark e tristi.

L’inizio di “Per Infrangere le Mura” mostra ancora elementi molto dark e groove per assestarsi su tempi lenti. I riff di chitarra mantengono anche un’impronta hardcore durante le parti violente, mentre si ritrovano sempre i breaks più melodici. Le strutture sono fin troppo lavorate e perdono molto d’impatto. La volontà di ricreare per forza strutture moderne e decisamente più tecniche forza l’assetto e non lo rende così convincente o coinvolgente. La vena più melodica in una traccia violenta come “Rimpianti” è da rimarcare. Tuttavia, non si riesce ad uscire da un livello di semplice mediocrità. Solamente le parti veloci risultano decisamente più coinvolgenti, mentre i breaks vengono fuori un po’ forzati.

“Il Risveglio” ha come introduzione una parte di piano. In Endogena, i Distruzione ci avevano già abituato a scelte del genere, ma stavolta l’impronta è decisamente più dark o gotica in alcuni punti. I riff sono fiacchi e abbastanza prevedibili. Come al solito, le sezioni veloci sono decisamente più coinvolgenti, pur non brillando di luce propria. Infatti, i riferimenti agli Slayer più moderni si sprecano. “Nel Mare del Tempo” ha ancora tinte notevolmente oscure, mentre si accomoda su tempi medi per dare spazio alle chitarre. “Profondo” ha una forte impronta depressive per le sue note di piano e ci annuncia “Dentro di Me”; traccia veloce e brutale con forti rimandi alla scuola svedese e al thrash moderno. Alcune parti sono veramente monotone e a volte si stenta ad ascoltarle tutte.

“Nuovo Millennio” ha un andamento abbastanza lento e anche questa volta il groove salta immediatamente fuori. A portare lo stile verso lidi ancora più lenti e dark ci pensa il break nella sezione centrale, con tanto d’oscuri arpeggi e un assolo lungo e desolante. Le note del basso a volte rasentano territori funk che, in questo caso, ci stanno come i cavoli a merenda. “Pianeta Dissolvenza” contiene riff e tempi molto più diretti, mentre l’ultima “Neoplasma (Live in Studio)” ci saluta con una dose di violenza e di brutalità ancora maggiore. Tuttavia, i picchi di Endogena non vengono neanche sfiorati. A tal proposito, ascoltatevi i piatti, noiosi breaks nel mezzo di quest’ultima traccia.

Su questo Pianeta Dissolvenza, i Distruzione hanno provato una direzione nuova del genere. La registrazione, lo stile del suonare e le influenze rimandano tutte al succitato stile svedese con forti contaminazioni da parte del thrash moderno e dal groove. Le tracce tendono ad assomigliarsi troppo e mancano decisamente di strutture coinvolgenti e robuste. Molte volte i riff sono fiacchi, derivativi e sicuramente non ci lasciano una buona impressione dopo tutto ciò che è stato fatto nel passato.

Distruzione - Pianeta dissolvenza

Distruzione

Pianeta dissolvenza

Cd, 2000,
Genere: Heavy metal

Brani:

  • 1) L'eterno ritorno
  • 2) Il dolore della fine
  • 3) Per infrangere le mura
  • 4) Rimpianti
  • 5) Il risveglio
  • 6) Nel mare del tempo
  • 7) Profondo
  • 8) Dentro di me
  • 9) Nuovo millenio
  • 10) Pianeta dissolvenza
  • 11) Neoplasma
    Live in studio

Informazioni tratte dal disco

Etichetta: Omar Gru. Distribuzione: Self

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