Renato Zero

I miti

Brani:

  • 1) No! Mamma, no!
  • 2) Inventi
  • 3) Mi vendo
  • 4) Il cielo
  • 5) La favola mia
  • 6) Madame
  • 7) La tua idea
  • 8) Triangolo
  • 9) Periferia
  • 10) Il carrozzone

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Renato Zero

I miti

Cd, 2000, BMG Ricordi

Informazioni tratte dal disco

NO! MAMMA, NO! (1973) È la canzone con la quale Renato Zero incentrava, all'inizio della carriera, il suo spettacolo dal vivo. No! mamma, no! - dice il "figlio della colpa" - "non mi abbandonare, odio le corsie e le suore isteriche, solo non ci sto, tutta colpa tua, per te erano favole, e scusami se io non sono come vuoi". Ignorata all'uscita, la canzone è stata poi, giustamente rivalutata dopo che l'artista ha conquistato il successo. INVENTI (1974) Costituisce uno dei due brani che formano il primo 45 giri del nuovo corso di Zero, dopo Non basta, sai, il singolo inciso sette anni prima, nel '67, e rimasto per molto tempo esperienza isolata. In Inventi c'è già tutto il mondo di Renato, quello fatto di sogni e di piccole cose che possono diventare poesia con la fantasia. La canzone è stata composta, oltre che dal musicista romano, da Filistrucchi e Conrado, divenendo brano principale dell'album Invenzioni. MI VENDO (1977) Fu proprio Mi vendo, a far conoscere Zero al grosso pubblico. La canzone emerse, senza troppa promozione da parte della casa discografica, grazie alle radio libere che allora, nel '77, vivevano il loro momento di massimo interesse e di ascolto da parte del pubblico. "Seguimi io sono la notte, il mistero, l'ambiguità " - canta Zero in questo brano, barattando, metaforicamente, l'inferno con un paio di ali... e quello che il mondo non dà. IL CIELO (1977) Inserita nell'album Zerofobia, edito nel '77, Il cielo, rappresentò l'altra anima del cantautore, quella intimistica e malinconica. Un brano che negli estrosi spettacoli dal vivo poteva essere eseguito anche privo di ogni stravaganza scenica, tanto è il " pathos" che trasmette. Nel tempo, è diventato un classico del repertorio di Zero, che in questo caso è unico autore del brano. LA FAVOLA MIA (1978) La favola mia è tra le più autobiografiche delle canzoni di Zero, eppure, stranamente, e uno dei pochi pezzi che non portano la sua firma. Nato per l'album Zerolandia del '78, si avvale di uno straordinario testo che calza alla perfezione con il personaggio dalle mille trasformazioni sceniche, uomo, donna, clown, giullare: "Dietro questa maschera c'è un uomo e tu lo sai, l'uomo di una strada che è la stessa che tu fai, e mi trucco perchè la vita mia, non mi riconosca e vada via". MADAME (1976) Ironia, sarcasmo e comicità per quella che può essere considerata il prototipo di canzone sceneggiata che Zero inserirà abbastanza frequentemente nella sua produzione discografica. Eppure, all'uscita anche questo 45 giri (che conteneva nell'altro lato Un uomo da bruciare), non incontrò i favori del pubblico. Come in altri casi venne riscoperta in tempi successivi. Madame è scritta insieme a Piero Pintucci e Franca Evangelisti per quel che riguarda il testo. LA TUA IDEA (1979) "Non devi smettere di giocare agli indiani, il tuo destino non è nella ruota ma è nelle tue mani ed è per questo che è meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani". La filosofia "zeroniana" è anche in questo accattivante brano estratto da Ero Zero. Piero Pintucci ha arrangiato il pezzo e suonato il pianoforte, Mario Scotti il basso, Massimo Buzzi la batteria, Luciano Ciccaglioni la chitarra classica. Testo e musica interamente scritti da Zero. TRIANGOLO (1978) Se Mi vendo aveva permesso a Zero di farsi conoscere, Triangolo ne rafforzò la popolarità. Il brano si fa apprezzare per originalità e per la notevole vena ironica. Come spesso era successo in passato, è uno Zero dissacrante in tema di sesso. Triangolo vede il protagonista tra le braccia di una lei e di un lui.". La geometria non è un reato" - canta l'autore - "per questo amore un po' articolato, mentre io rischierei, ma il triangolo lo rifarei". Un grande successo discografico. PERIFERIA (1979) Con Periferia, Zero affronta tematiche a lui molto care; il disagio di chi vive fuori dalla realtà. Una realtà vissuta nell'adolescenza anche sulla sua pelle; lì dove, "vivere è un terno alla lotteria, dove un miracolo è un pane in più, dove non è mai Natale...". L'autore lascia però lo spazio alla speranza: "Un giorno ti sveglierà la strana voglia di andare dietro quel sole affinchè scaldi anche te, e asciugherai il dolore". IL CARROZZONE (1979) Il carrozzone è una della canzoni che meglio identificano l'intero decennio degli anni '70. Brano principale dell'album Ero Zero, è una riflessiva e amara allegoria della vita, paragonata, secondo il pensiero dell'autore, ad un'enorme carrozzone dove convivono, regine, fanti e re. Poi, uno alla volta si scende mentre il carrozzone va avanti da sè... L'album in cui è compreso il brano e l'omonimo singolo ottennero nel '70 un clamoroso successo di vendita conquistando entrambi il primo posto della Hit Parade.

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