Voland: Intervista del 23/11/2008

Pubblicato il: 23/11/2008


Volete presentare la storia della vostra band ai nostri lettori?

Andrea: I Voland sono nati quasi per caso circa un anno fa quando io e Davide abbiamo cominciato a strimpellare qualcosa che voleva essere black metal. Il primo brano da noi scritto fu "Leningrad". Ci accorgemmo che aveva delle caratteristiche vicine all'epic e al symphonic black, lo arrangiammo di conseguenza e il risultato ci piacque. Così seguimmo questa idea cercando di non cadere nel clichè e nel "già sentito". Il project è stata una scelta "strutturale" venuta dopo, quando i pezzi avevano già una chiara intelaiatura.

Da dove nasce la vostra passione per la storia russa che trattate nei testi?

Davide: Oltre che da una passione per la storia in generale, nasce da un interesse per l’ambito bellico; essendo la storia russa ricca di significativi scontri militari la reazione da parte nostra è stata quella di avventurarci in una specie di concept, raccontando nei testi episodi storico-militari, tre invasioni del territorio russo che, in epoche diverse, si conclusero tutte con un fallimento. E’ una terra che ad ogni modo ci affascina sotto molti punti di vista e ci è sembrato inoltre interessante inserire parti di cantato/recitato in russo, dato che io sto tra l’altro studiando la lingua.

Descrivete ai lettori i tratti salienti del vostro sound

Davide: Inizialmente eravamo partiti con l’idea di suonare qualcosa di simile al black metal classico, poi il suono è evoluto man mano che s’è deciso di aggiungere interventi di tastiera che gradualmente è entrata sempre di più della struttura stessa delle canzoni; il risultato è sì un black metal feroce che può però affiancarsi ad atmosfere epiche e più elaborate a livello melodico. Crediamo che in fondo il punto forte della nostra musica sia proprio l’eterogeneità e il sapersi allontanare dai clichè, è metal estremo ed aggressivo che non esclude comunque complessità tecniche o alternanza di parti atmosferiche dove posso subentrare anche melodie, voci pulite o recitate.

Quali sono state le vostre influenze musicali più importanti?

Davide: E’ difficile da definire, seppur mantenendo una passione comune per il metal estremo, entrambi abbiamo influenze che appartengono anche, se non soprattutto, ad altri universi musicali, a partire dal rock più classico per arrivare al folk europeo in generale fino persino alla musica classica…tutto ciò che può servire a far nascere nuove idee!

Come sta procedendo la promozione del vostro primo EP “Voland”?

Davide: Non male, direi…per ora ci siamo affidati in gran parte allo spazio su Myspace per diffondere il nome e soprattutto la musica in ambiente undergound, abbiamo inoltre inviato una copia del promo a diverse riviste e webzine per ottenere pareri e osservazioni, anche questo è un modo per diffondere…finora le reazioni sono state più che buone, speriamo di poter continuare così e suscitare sempre più interesse!

Avete già date live programmate? Sostituirete la drum machine con un batterista in carne ed ossa?

Andrea: Niente date live, per ora. Sia chiaro, non siamo quel tipo di band black metal che non vuole mai mostrarsi in pubblico, ma ci sono diversi problemi: la difficoltà a trovare date e, soprattutto, la difficoltà a trovare musicisti. Nella nostra zona, Bergamo, si potrebbero anche reperire un chitarrista e un bassista idonei; più complicato è trovare il batterista e il tastierista: facciamo un genere discretamente tecnico e molto "eclettico"; paradossalmente, credo, più che dei blackmetallers tradizionali/tradizionalisti ci servirebbero un tastierista di scuola rock e un batterista di scuola death metal melodico. Se li trovate fateci sapere!

Progetti futuri?

Andrea: Molti, ma allo stesso tempo rimaniamo coi piedi per terra. Aspettiamo che ci giungano più recensioni e commenti, così potremo valutare i punti forti e i punti deboli del nostro EP e cercare di migliorarci.
Una volta che ci saremo creati, speriamo bene, degli ascoltatori "affezionati", cercheremo di far distribuire il nostro EP e, perchè no, potremmo anche prendere in considerazione l'ipotesi di firmare per un'etichetta discografica, se otterremo delle proposte oneste e serie. Nessuno ci obbliga.
Abbiamo già qualche idea per il futuro ma dovrete aspettare almeno un anno per vederci pubblicare un lavoro nuovo: Davide andrà qualche mese in erasmus a Tallin e questo ci permetterà di prenderci una pausa, e poi il "secondo tentativo" è sempre difficile. Possiamo già dirvi che sarà un project all'insegna del black melodico ambientale con tratti vagamente prog, con uno studio più avanzato delle armonie e con un uso più spiccato delle tastiere, soprattutto del pianoforte. Vorrei che questo nuovo lavoro sia registrato con la collaborazione di un batterista vero, vedremo. Speriamo di suscitare interesse anche fra i musicisti affinché qualcuno si faccia avanti. In generale non rilasceremo album nuovi finché non avremo la sicurezza di aver in mano materiale che dimostri un ulteriore miglioramento della band: se non si ha voglia di migliorarsi, di innovarsi, significa che non si ha più niente da dire e, a mio parere, è il caso di lasciar perdere.

Un commento finale?

Vorremmo ringraziare di cuore tutta la redazione di Estatica.it nonché i suoi lettori. Il nostro myspace (www.myspace.com/volandblack) sta totalizzando una media di 400 visite la settimana e questo dimostra un interesse vero, ciò ci emoziona molto. La scena underground sta dimostrando di essere composta da persone davvero eccezionali a cui interessa sentire gruppi nuovi e materiale nuovo. Dunque, vorremmo a voi tutti lanciare un appello: ascoltateci, commentateci, criticateci e, se vi piaciamo, diffondeteci! Passate il nostro EP ai vostri amici e ricordatevi che potete scaricare le nostre canzoni da www.reverbnation.com/volandblack. Il passaparola, la passione e l'interesse sono le uniche cose che rendono la scena emergente seria e degna di questo nome.
Grazie e a presto!